Si è chiusa lo scorso 31 luglio la stagione di caccia estiva al cinghiale per il 2024. Lo rende noto il Dipartimento del territorio ricordando che questo periodo venatorio, iniziato il 1° giugno scorso, “è stato introdotto per la prima volta nel 2023 con lo scopo di cercare di contenere ulteriormente la popolazione di cinghiali prima che molti individui possano causare gravi danni alle coltivazioni agricole e alle proprietà private”. La riduzione degli effettivi di questa specie, puntualizza inoltre il Dt in una nota, rientra nelle misure preventive contro una potenziale epidemia di peste suina africana, il cui virus è ben diffuso nella vicina penisola italiana.
La caccia si è svolta nei mesi di giugno e luglio su tutto il territorio cantonale, con modalità differenti, nel rispetto delle normative federali: a giugno si è tenuta la caccia d’appostamento sui prati al tramonto e all’alba, mentre a luglio la caccia notturna da postazione sopraelevata in bosco. Questo periodo di caccia ha raccolto l’interesse del mondo venatorio con la partecipazione attiva di ben 909 cacciatori (880 nel 2023).
I cinghiali prelevati durante questi due mesi di attività venatoria estiva sono stati 1’202 (erano 1’100 nel 2023), così ripartiti: 16 nel distretto di Leventina, 3 nel distretto di Blenio, 33 nel distretto di Riviera, 123 nel Bellinzonese, 189 nel Locarnese, 52 in Vallemaggia, 611 nel Luganese e 175 nel Mendrisiotto.
In ottemperanza agli obiettivi gestionali, rimarca il Dipartimento del territorio, “la pressione venatoria su questa specie deve rimanere elevata”. A breve partirà infatti la stagione di caccia alta durante la quale sarà possibile cacciare il cinghiale (oltre che il cervo, il capriolo e il camoscio), dal 31 agosto al 14 settembre e dal 20 al 24 settembre 2024. Un’ulteriore fase di caccia è prevista, come consuetudine, nel periodo tardo autunnale/invernale tra il 16 novembre e il 22 gennaio limitatamente ai giorni di sabato, domenica e mercoledì.