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La Diocesi chiede comprensione e perdono per gli errori commessi

Inusuale messaggio ai fedeli da parte di presbiteri e diaconi riuniti in Assemblea a Bellinzona, alla luce anche della recente vicenda di don Rolando Leo

3 settembre 2024
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La Diocesi di Lugano chiede aiuto e perdono a coloro che sono stati feriti nel profondo dell'animo (e ai fedeli in generale) da membri della comunità ecclesiale. Lo ha fatto in occasione dell'Assemblea biennale tenutasi a Bellinzona, dove i religiosi, con l’Amministratore apostolico, Vescovo Alain de Raemy, alla luce anche del difficile momento attraversato dalla Curia con l'arresto di don Rolando Leo, hanno ritenuto opportuno fare il mea culpa ammettendo la propria umana debolezza. «Vi pensiamo con grande rispetto e profondo affetto. Battezzati e cresimati siamo tutti insieme la Chiesa cattolica in Ticino», viene detto ai fedeli, prima di un'ammissione senza precedenti o quasi: «Siamo coscienti della nostra umana fragilità. Se a volte vi abbiamo feriti con parole o gesti, vi chiediamo umilmente perdono. Siateci sempre vicini, in modo aperto e critico. Vogliamo assumere la nostra responsabilità pastorale con verità, umiltà e carità». Sempre stando al comunicato, “ci ha fatto sperimentare la necessità di vivere il nostro servizio in una sempre più grande fraternità fra noi e con voi. Abbiamo ricevuto un dono inestimabile: Gesù e il suo Vangelo. Non c’è altro modo di custodirlo e annunciarlo se non vivendolo fino in fondo, insieme a voi».
La Diocesi non solo chiede perdono per il male che alcuni religiosi hanno compiuto, ma invita pure la comunità dei fedeli a dare un proprio contributo attivo: «Vi preghiamo di aiutarci a essere veri e buoni pastori nel gregge che ci comprende, voi e noi, come discepoli missionari di Cristo. L’Anno Santo comincerà a Natale: ci aiuti a essere con Papa Francesco pellegrini di speranza per tutti! Pregate per noi. Pregate per i nostri sette confratelli che saranno ordinati Diaconi e Presbiteri questo sabato 7 settembre in Cattedrale. Noi preghiamo per voi. Vi ricordiamo con affetto!» – conclude la nota della Curia.

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