laR+ Catastrofi naturali

Una mozione per istituire obbligazioni territoriali

Istituire ed emettere obbligazioni territoriali a supporto della ricostruzione post-catastrofi naturali, del rilancio turistico e dell’espansione economica nel Canton Ticino. È quanto chiede una mozione del deputato liberale radicale Matteo Quadranti, sottoscritta da Simona Genini, Luca Renzetti, Alessandro Speziali e Alessandra Gianella (Plr), Paolo Caroni e Fiorenzo Dadò (Centro), Omar Balli, Sem Genini, Stefano Tonini e Andrea Sanvido (Lega).

“Alla luce delle recenti catastrofi naturali che hanno colpito il nostro territorio – si legge nell’atto parlamentare – è imperativo agire con tempestività e concretezza per garantire la ricostruzione delle aree danneggiate, realizzare opere di prevenzione futura e soprattutto preparare il Cantone per future emergenze. La solidarietà dimostrata dalla popolazione ticinese, pur essenziale, non è sufficiente a fronteggiare i costi enormi e le sfide logistiche che queste calamità comportano. Le catene della solidarietà saranno sempre essenziali per l’aiuto immediato e diretto alle vittime, ma poi bisogna ricostruire e rilanciare”. Ragione per cui, scrive Quadranti, “per evitare che eventi naturali segnino il declino di regioni preziose per tutto il cantone, è necessario un approccio strategico e strutturato che preveda strumenti finanziari innovativi ed efficaci. Nulla toglie all’aiuto richiesto in questo caso, come in altri anche futuri, alla Confederazione, nella misura in cui il nostro sistema federalista prevede che un aiuto dall’ente superiore non esclude, ma semmai integra e completa quello degli enti inferiori”. Queste obbligazioni, viene dunque chiarito nella mozione, “si vogliono come un complemento alla solidarietà e un’accelerazione all’intervento in tutti i settori per cui si prevede di utilizzarle”. Non solo. “Lo strumento proposto – prosegue l’atto parlamentare – risulta in realtà assai interessante anche per ben altri scopi e obiettivi di grande portata per un vero rilancio territoriale e turistico, di promozione ed espansione economica per un Cantone che potrebbe essere precursore sia a livello svizzero ma anche a livello sovranazionale. Il tutto potrebbe infatti fungere da volano per un mantenimento di residenzialità, sia per persone fisiche, tra cui i giovani ‘cervelli’ sempre più in fuga, sia per mantenere le persone giuridiche sul territorio, e attrarne davvero di nuove (start-up e non)”.

Da queste riflessioni la proposta, definita dai firmatari “concreta e strutturale”, in un contesto di Partecipazione pubblico-privata, di Emissione obbligazionaria Ticino. In via principale, la proposta dei deputati è l’emissione di Obbligazioni Ticino “con un capitale iniziale di almeno 300 milioni di franchi e una resa del 2% annuo su 75 anni. In via subordinata, che sia valutata e approfondita l’emissione di Obbligazioni Ticino prendendo in considerazione altre variabili (capitale, durata, resa, altri o ulteriori scopi da perseguire)”.

Non pochi gli esempi di obbligazioni territoriali utilizzate dopo altre catastrofi naturali: dalle obbligazioni dopo il terremoto e lo tsunami del 2011 in Giappone, passando dall’uragano Katrina che ha colpito nel 2005 gli Stati Uniti, fino al terremoto dell’Aquila del 2009 in Abruzzo. “L’idea di emettere obbligazioni – riprende poi la mozione – era stata valutata e affrontata a livello cantonale per il risanamento dell’Ipct. Il Cantone ha quindi la capacità amministrativa e legale per gestire strumenti finanziari complessi”. Ed evidenzia: “Si tratta ora di predisporre per tempo lo strumento e l’infrastruttura per poi essere pronti al momento opportuno, secondo il mercato, a far decollare l’emissione”. In termini di fattibilità, affermano i firmatari, “le obbligazioni territoriali sono tipicamente strumenti finanziari di lungo periodo (20-30 anni, con un costo attorno all’1%, o 50 anni e oltre, con costi dello 0,15% circa), emesse da governi locali o regionali e sono garantite dalle tasse o da altre entrate generate all’interno del territorio. Possono essere un modo efficace per raccogliere capitali per gli obiettivi predefiniti e concordati, in quanto offrono agli investitori un rendimento garantito e contribuiscono a sostenere l’economia locale”.

La rapida disponibilità di fondi e la riduzione della necessità di aumentare le tasse locali rientrano, stando alla mozione, tra i vantaggi che porterebbe l’istituzione di tali obbligazioni territoriali che “può fornire una fonte rapida di finanziamento per la ricostruzione”. Tra le sfide, invece, i rischi finanziari da affrontare, inclusi tassi di interesse variabili e la possibilità di default, con una gestione efficiente e trasparente dei fondi. Ciò detto, per i mozionanti, “la creazione di obbligazioni territoriali rappresenta una soluzione innovativa e pragmatica per affrontare le sfide del nostro Cantone. È un passo avanti verso un futuro sicuro e prospero per tutte le comunità del Ticino”. RED