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Gli immobili del Cantone costano milioni in manutenzione

Rispondendo a un’interrogazione di Roncelli (Avanti), il governo fa una panoramica del parco immobiliare, tra stabili nuovi e altri decisamente più datati

In sintesi:
  • Rapportato al valore assicurativo degli immobili del Cantone, il fabbisogno teorico è di circa 22,6 milioni di franchi
  • Il parco immobili risulta assicurato per circa 2,27 miliardi di franchi
Palazzi amministrativi e scuole, ma anche magazzini, palestre, piscine, musei, ville d’epoca, masserie e chiese
(Ti-Press)
29 luglio 2024
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Alcuni sono nuovi di zecca. Altri, invece, risultano decisamente più datati, per non dire fatiscenti. Stiamo parlando degli immobili di proprietà del Cantone. Un lungo elenco di edifici, scuole e altre strutture a cui è difficile dare un valore commerciale preciso ma che risultava assicurato nel 2023 per circa 2,27 miliardi di franchi. A fornire nero su bianco le cifre è il Consiglio di Stato che, rispondendo a un’interrogazione del deputato di Avanti con Ticino&Lavoro Evaristo Roncelli, fa una panoramica della situazione in cui si trovano gli edifici di proprietà del Cantone. “Se rapportati a costruzioni ex novo – ammette il governo – gli spazi più datati possono in taluni casi apparire in stato insoddisfacente”. Con una puntualizzazione. “In nessun caso, al di là dell’estetica, ciò compromette la sicurezza degli utenti così come le funzionalità strutturali e operative, sempre al centro delle attività manutentive ordinarie e straordinarie”. Edifici la cui manutenzione costa ogni anno 10 milioni di franchi, oltre a quelli previsti per la manutenzione programmata di 100 milioni nel periodo 2020-27.

“Il parco immobiliare dello Stato, 520 edifici, è composto prevalentemente da edifici amministrativi (97) e scolastici (83) – si legge nella risposta del governo –. A questi si aggiungono comparti specifici destinati a settori particolari come l’Ospedale sociopsichiatrico cantonale, le strutture carcerarie e il centro del verde di Mezzana. Ci sono poi altri oggetti come magazzini, palestre, piscine, musei, edifici storici, ville d’epoca, masserie, chiese...”. Il patrimonio immobiliare dello Stato, spiega l’Esecutivo, rientra nel patrimonio amministrativo, che è per sua natura inalienabile. “Non esiste quindi un mercato attivo, ovvero non esistono informazioni utili o rilevanti riguardo transazioni di vendita a causa della natura specifica del bene. Ciò impedisce l’applicazione dei normali metodi riconosciuti di valutazione del valore immobiliare e commerciale”.

‘Digitalizzazione e telelavoro non avranno un impatto sulle metrature’

Spazi, quelli amministrativi, dei quali difficilmente si potrà fare a meno in futuro. “I soli processi di digitalizzazione e di sviluppo del telelavoro non avranno un impatto diretto sulle metrature degli spazi ufficio, se non limitatamente agli archivi. Questo efficientamento sarà conseguibile unicamente introducendo principi di condivisione della postazione di lavoro associati alla postazione di lavoro in sede”. Per rispondere al cambiamento delle modalità di lavoro il Cantone sta lavorando allo sviluppo di un nuovo standard per gli spazi ufficio che prevede, oltre alla condivisione delle postazioni, degli spazi di lavoro flessibili e in ambienti diversificati. “L’obiettivo è quello di garantire il controllo del consumo di spazio. In linea di principio una postazione dovrebbe poter essere utilizzata da più persone. In questo modo si riduce la crescita degli spazi per ufficio negli edifici amministrativi”. Al momento, però, non è ancora possibile quantificare il fabbisogno di spazi dopo l’introduzione del nuovo standard.

Investimenti annui

Ogni anno, come detto, il Cantone spende oltre 10 milioni di franchi per la manutenzione dei suoi beni immobiliari. Ma a quanto sono stimati gli investimenti annui necessari? Come parametro di riferimento, scrive l’Esecutivo, si considera un costo annuo per la manutenzione dell’1 per cento del valore degli immobili. “Rapportato al valore assicurativo degli immobili del Cantone, ciò significa un fabbisogno teorico di circa 22,6 milioni di franchi”. Insomma, le risorse messe a disposizione “sono in linea con questo parametro”.

Le domande di Roncelli partivano da un edificio ben preciso, al centro del dibattito politico da anni: il Palazzo di giustizia a Lugano. “La situazione di vetustà dell’edificio e d’insufficienza degli spazi destinati alla giustizia è nota da tempo”, scrive il governo ripercorrendo tutte le tappe che hanno portato fino alla votazione popolare dello scorso 9 giugno quando il popolo ha nettamente respinto l’acquisto dello stabile Efg. Nella risposta vengono anche indicate tutte le spese, anno per anno, sostenute “per garantire il mantenimento in funzione del Palazzo di giustizia”. Dal 2002 al 2023 sono stati spesi in totale 1,6 milioni di franchi. “L’impegno finanziario è cresciuto nel tempo e nel mantenimento dell’edificio sono state consacrate risorse significative”, scrive il governo che ricorda alcuni degli interventi più importanti. Tra questi: la sostituzione dei lift, l’aggiornamento degli impianti elettrici e le opere di ventilazione.

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