laR+ TRATTAMENTI IN VIGNA

Piezzi (Plr): ‘Il patentino penalizza gli hobbisti?’

Quella dell’obbligo di patentino per i trattamenti in vigna è “una richiesta sproporzionata che rischia di mettere in difficoltà i vigneti tradizionali e i viticoltori hobbisti?”. A chiederlo, con una domanda che sa di retorico, è il deputato del Plr Aron Piezzi con un’interrogazione inoltrata al Consiglio di Stato. Un atto parlamentare che, sottolineando come questo obbligo di patentino non porti problemi per i professionisti del ramo, rimarca altresì come “le criticità emergono per i viticoltori hobbisti, che di regola si occupano dei vigneti tradizionali, spesso impervi e comunque di più difficile gestione”. Ebbene, “l’obbligo di conseguire il patentino è quindi un ulteriore aggravio alla di per sé già onerosa attività in vigna per i viticoltori non professionisti”. Da qualche anno, scrive ancora Piezzi, “il Servizio fitosanitario della Sezione dell’agricoltura propone dei corsi per ottenere questo patentino”. Corsi che prevedono “addirittura quattro giornate: tre di preparazione e una di esame. Un compito quasi proibitivo per chi è attivo professionalmente; un impegno (ulteriore) poco stimolante per chi, da pensionato, ha dedicato una vita alla cura del proprio vigneto”. Per questi motivi Piezzi chiede al Consiglio di Stato il perché di questo patentino, inviando domande anche sul corso vero e proprio.