La grande battaglia tra Fiorenzo Dadò e Franco Denti si nutre di un altro capitolo. In principio fu il presidente del Centro, che al Comitato cantonale del suo partito mercoledì ha contestato la posizione del presidente dell’Ordine dei medici sulle iniziative federali in merito ai costi della salute. Pronta la replica di Denti, pubblicata nell’edizione di ieri, che dà a Dadò del “disinformato e superficiale” e lo accusa di “strumentalizzare una manifestazione che ha avuto echi a livello nazionale”. Poteva finire così, ma non c’è un bel clima. E quindi il Centro, ieri, ha contro-ribattuto a Denti: “Non capiamo tutta questa animosità e la necessità di affermare l’inveritiero di fronte all’evidenza”. Evidenza presente, per il Centro, in una comunicazione in cui Denti riguardo alle votazioni di giugno scrisse di “una riduzione del nostro riconoscimento economico”. Quindi, “Denti invece di inveire contro gli altri e non proporre nessuna soluzione concreta, farebbe meglio a spiegare soprattutto ai moltissimi bravi medici ticinesi che lo stipendiano lautamente con centinaia di migliaia di franchi per essere il loro portabandiera, come mai ha svilito in malo modo la bella ed empatica campagna dell’Fmh nazionale volta a rivalutare il ruolo fondamentale del medico a sostegno dei pazienti, trasformando l’adunata di piazza del 17 aprile scorso in un autentico flop e farcita da rivendicazioni venali e terrorismo emotivo nei confronti della popolazione”. Facendogli credere, conclude la nota del Centro, “che votare l’iniziativa significherebbe la cessazione delle cure e delle prestazioni”.