laR+ CONSULTAZIONE FEDERALE

‘Aree di transito per nomadi stranieri? No’

Prima, una premessa: “Il Piano direttore ticinese non tratta il tema del transito dei nomadi (svizzeri o stranieri) e non designa aree apposite sul territorio cantonale”. Poi la risposta vera e propria, secca: “Non riteniamo opportuno implementare le indicazioni da voi suggerite”. Il Consiglio di Stato prende posizione nell’ambito della consultazione federale sulle aree di transito e sgombra il campo, ribadendo “il suo impegno alla massima collaborazione con la minoranza nazionale Jenisch, Manus e Sinti” ma “rinnovando l’invito a una comunicazione chiara e coerente, che tenga conto della giurisprudenza del Tribunale federale”.

Già, perché il governo ticinese sottolinea come “nel testo sottoposto a consultazione abbiamo riscontrato alcune inesattezze”. In particolare, “a più riprese nomadi svizzeri (Jenisch, Manus e Sinti svizzeri) sono stati assimilati ai rom svizzeri (che non sono nomadi) e persino ai rom stranieri nomadi”. Quella che il governo chiama “imprecisione”, potrebbe “indurre a riconoscere alle altre categorie i diritti riservati agli Jenisch, Manus e Sinti svizzeri in quanto minoranza nazionale riconosciuta”.

L’invito del Consiglio di Stato, quindi, è quello di “differenziare giuridicamente e anche culturalmente” queste minoranze riconosciute dai rom, “proprio perché essi stessi lo richiedono e poiché effettivamente condividono un unico tratto in comune: lo stile di vita itinerante. Sono però completamente differenti sul piano geografico, linguistico e sociale”.