Ticino

Sostenibilità, da BancaStato un premio per i progetti delle Pmi

Ottantamila franchi di montepremi messi a disposizione delle aziende con una sede in Ticino e con criteri stretti. Cieslakiewicz: ‘Siamo concreti’

Bordonzotti e Cieslakiewicz
(Ti-Press)
17 aprile 2024
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Un totale di 80mila franchi dedicati a un premio per la sostenibilità aziendale che BancaStato mette a disposizione alle piccole e medie imprese sul territorio cantonale. Un premio che da una parte è una novità, ma che dall’altra «vuole essere un ulteriore tassello per rendere la sostenibilità un fattore ancora più importante per l’economia», spiega davanti alla stampa il presidente della direzione generale di BancaStato Fabrizio Cieslakiewicz presentando un premio «creato per valorizzare le aziende che hanno lavorato con questo obiettivo». Cioè di essere sempre più sostenibili. BancaStato, rivendica Cieslakiewicz con assoluta determinazione, «lo fa da anni, perché la sostenibilità è scritta nel nostro Dna come in quello di tutti gli esseri umani, dal momento che non si tratta solo di verde e ambiente ma di qualità di vita in generale. E noi come banca cantonale ancorata al territorio da sempre assumiamo comportamenti socialmente responsabili in linea con gli obiettivi di mandato pubblico, che guida e orienta le nostre azioni quotidiane».

La strategia dell’istituto

E come? «La nostra strategia è fondata su cinque pilastri fondamentali», sottolinea il Ceo di BancaStato. Che li snocciola: «Il primo ovviamente è composto dai clienti, cui offriamo prodotti e servizi sostenibili. Poi ci sono la comunità a cui contribuiamo con sostegni per lo sviluppo di progetti, i nostri collaboratori cui proponiamo pari opportunità, fondamentali, e lo sviluppo professionale. Inoltre – afferma ancora Cieslakiewicz –, molto passa dalla governance interna: quindi una gestione trasparente, responsabile e moderna». Con il primo obiettivo che, va da sé, «è onorare la nostra missione sostenendo le organizzazioni che condividono i nostri stessi valori».

Anche con questo premio, si diceva. «Un premio che vuole riconoscere l’impegno di aziende che hanno già agito e messo in funzione dei progetti concreti già in fase di implementazione – rinnova Cieslakiewicz –, rivolto a chi opera nei tre ambiti della sostenibilità: economica, sociale e ambientale». Il primo premio sarà di 50mila franchi, il secondo di 20mila e il terzo di 10mila. A partire dal 2024, si terrà ogni due anni.

I criteri

A dare tutte le specifiche del caso è Luca Bordonzotti, manager per la sostenibilità di BancaStato. Verranno presi in considerazione «i progetti realizzati da Pmi che hanno una sede in Ticino, già entrati in fase operativa e che quindi generano già un impatto. Questi progetti non devono avere più di tre anni e non devono presentare conflitti d’interesse da parte dei collaboratori di BancaStato e dei membri della giuria». I criteri che verranno presi in considerazione sono «l’ampiezza, l’entità e la durabilità dell’impatto, l’innovatività, la coerenza tra progetto e quanto la sostenibilità viene vissuta all’interno dell’azienda e la scalabilità, quindi quanto potrebbe fungere da esempio riproducibile da altre realtà diverse dalla ditta in questione». Per iscriversi c’è tempo fino al 15 luglio, e tutte le altre informazioni sono disponibili alla pagina www.bancastato.ch/premiosostenibilita. I vincitori saranno annunciati l’11 novembre al Lac di Lugano.

Tutto molto bello, ma una domanda si pone. E dalla stampa in sala arriva puntuale: in tempi dove il termine ‘sostenibilità’ si trova anche nei sottobicchieri ed è molto di moda mostrarsi ‘green’, quella di BancaStato è un’operazione davvero sincera o una versione colta del cosiddetto ‘greenwashing’? Cieslakiewicz risponde secco: «Vero, c’è chi cavalca questo tema come moda, ci sono tanti proclami... ma ribadisco che per noi non è un concetto nuovo. E pensiamo sia fondamentale fissarsi magari pochi obiettivi ma chiari, che perseguano davvero e veramente questo obiettivo. Appunto perché non è solo una moda, ma il desiderio di avere un mondo migliore sotto ogni punto di vista. Come mondo economico – risponde ancora il presidente della Direzione generale – dobbiamo lavorare per obiettivi, e riconoscere anche che in alcuni ambiti è difficile essere totalmente sostenibili perché non si sono ancora fatte scoperte o trovate idee alternative». Quindi no, «non è quella di farsi pubblicità o bisogno di farci vedere belli verso l’esterno. Ma di essere concreti. Un premio dedicato alle Pmi può essere un altro passo per aumentare la responsabilità in questo ambito».