Autostrade e città, rapida panoramica sui rincari
È finita la tregua dei carburanti: il prezzo di benzina e gasolio è tornato a mordere i portafogli degli italiani. La causa è da ricercare nel prezzo del petrolio che negli ultimi due mesi è aumentato di 10 dollari al barile, superando quota 90 dollari. I fattori che spingono le quotazioni del petrolio vanno ricercati nelle tensioni in Medio Oriente, nelle decisioni dell'Opec e nei problemi di transito nel Mar Rosso.
Sta di fatto che nelle autostrade italiane, come segnala Assoutenti, in modalità servito la benzina costa 2,5 euro al litro. Una soglia superata sulla Milano-Napoli e sulla A21 Torino-Piacenza con la benzina venduta a 2,539 euro al litro. Di poco sotto i 2,50 euro il prezzo sulla A4 Milano-Brescia (2,488 euro). Anche sulla A9 Chiasso-Lainate e sulla A8 Varese-Milano non si scherza in quanto la benzina è arrivata a costare 2,38 euro al litro.
Anche a Como città la benzina in modalità servito costa più di 2 euro al litro. Ben, 2,18 euro. Non è insomma un caso che nel capoluogo lariano (ma è così anche nella stragrande maggioranza dei distributori italiani) il 96% dei rifornimenti è in modalità self service, in quanto il risparmio si aggira attorno ai 20 centesimi di euro al litro. A Como in questi giorni di continui rincari il prezzo medio della benzina in modalità self è schizzato a 1,93 euro al litro, il più alto da 6 mesi a questa parte, ciò significa una spesa aggiuntiva di 7 euro al pieno che equivale al risparmio per chi da Como si sposta a Pizzamiglio per riempire il serbatoio della propria autovettura. Un numero di persone in continua crescita, anche perché il franco si è indebolito.