Ticino

Meno rapine, ma raddoppiano i tentati omicidi

Un dato preoccupa: quasi la metà dei casi vede coinvolti minorenni, sia come imputati sia come vittime

In sintesi:
  • Circa gli infortuni, la media è rimasta sostanzialmente in linea con i dati rilevati negli ultimi anni
  • Risultati raggiunti grazie alla collaborazione con gli altri Cantoni e con la Fedpol, come pure con le autorità estere, in special modo italiane
Dopo una rapina
(Ti-Press)
4 aprile 2024
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È un 2023 in chiaroscuro quello emerso dall’attività relativa alla media e grande criminalità dei commissariati ticinesi. A essere particolarmente sollecitati da queste dinamiche quelli di Lugano, Mendrisio, Bellinzona e Locarno. Se gli omicidi sul nostro territorio restano un’eccezione, sono invece in sensibile aumento i tentati omicidi, quasi raddoppiati rispetto allo scorso anno, passati da undici nel 2022 a venti nel 2023. Le varie sezioni dei commissariati, illustra la Polizia cantonale, “sono inoltre state impegnate con diverse inchieste riguardanti rapine, reati violenti, infortuni, incendi che a livello di cifre delineano comunque una certa stabilità rispetto all’anno precedente”.

Tra i fatti più gravi del 2023, ricorda la Polizia cantonale, vi è il delitto di Aurigeno dello scorso maggio presso la scuola elementare dei Ronchini. Delitto che ha visto un 42enne domiciliato nel Locarnese esplodere tre colpi di pistola contro un 41enne impiegato presso la scuola valmaggese. Come detto, nel 2023, si contano venti tentati omicidi, come avvenuto nel mese di dicembre a Moghegno, quando un cittadino svizzero pensionato ha esploso alcuni colpi di pistola all’esterno della propria abitazione in direzione di due conoscenti, tra cui una donna rimasta ferita in maniera non grave con la quale aveva avuto un precedente alterco. Violenze che, secondo i dati resi noti dalla Polizia cantonale, sono sfociate in diverse liti che hanno visto l’uso di coltelli o armi affilate, nonché della violenza fisica, con colpi sferrati nello specifico anche al capo delle vittime in occasione di risse. Parte di questi episodi hanno portato al conseguente avvio di relative inchieste con ipotesi di reato di tentato omicidio nei confronti degli autori.

Lo scorso anno sono state registrate trentaquattro rapine, ripartite su tutto il territorio, cifra che segna una leggera diminuzione rispetto al 2022 (39). In aumento invece le rapine su suolo pubblico, passate da dodici nel 2022 a diciassette nel 2023. “In quasi il 75% degli episodi, dunque con un buon tasso di risoluzione, la Polizia – si legge – ha potuto risalire ai responsabili, arrestando gli autori o emanando ordini di arresto nazionali e/o internazionali”. Questo risultato, spiega la Polizia cantonale, “è stato raggiunto anche grazie alla collaborazione con gli altri Cantoni e con la Fedpol, come pure con le autorità estere, in special modo italiane”.

Un dato in merito alle rapine preoccupa: quasi la metà dei casi vede coinvolti minorenni, sia come imputati sia come vittime. I giovani autori hanno agito soprattutto sulla via pubblica o nelle stazioni di trasporto pubblico dietro minacce verbali e/o aggressioni fisiche, derubando loro coetanei di capi di abbigliamento, materiale elettronico e denaro. Questo tipo d’inchiesta si svolge di regola in stretta collaborazione con il Gruppo minori della Polizia cantonale.

Lo scorso anno sono stati inoltre identificati e arrestati alcuni autori responsabili di rapine commesse negli anni precedenti: sono state infatti risolte alcune rapine avvenute a distributori del Mendrisiotto, rapine sulla via pubblica e altri casi, che hanno portato all’arresto di diversi autori e all’emanazione di alcuni ordini di arresto.

Circa gli infortuni, la media è rimasta sostanzialmente in linea con i dati rilevati negli ultimi anni; gli eventi registrati si sono infatti attestati a una cifra di poco superiore ai 400. I principali contesti d’infortunio rimangono l’ambito edilizio, quello industriale e quello domestico.

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