Locarnese

‘Mia madre è distrutta, venga fatta giustizia’

Sui social è intervenuto uno dei figli della compagna del 41enne valmaggese ucciso giovedì ad Aurigeno dal 42enne ex della donna e patrigno del ragazzo

(Rescue Media)
12 maggio 2023
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“Mia madre è distrutta, venga fatta giustizia”. È l'appello lanciato sui social da uno dei figli della compagna del 41enne valmaggese ucciso giovedì ad Aurigeno da un 42enne del Locarnese, ex della donna e patrigno dei figli di lei. A rivelarlo è lo stesso ragazzo su Instagram, rispondendo a dei commenti a un post sul profilo del nostro giornale: “Non ridete per quanto accaduto, il signore morto era un mio carissimo familiare”, scrive, prima di aggiungere che “una persona (lo sparatore, ndr) per 10 mesi ha minacciato ininterrottamente e la polizia non ha mai fatto nulla, fino a ieri. Ma ormai è tardi perché questa persona è morta”.

“È brutto da dire ma era mio patrigno – si legge in un'altra risposta –. Mi ha cresciuto lui e mai avrei pensato che avrebbe ucciso una persona che si è innamorata di mia madre. Non è mio padre di sangue, mi ha cresciuto ma questo non lo giustifica”. L'uomo, stando al ragazzo, avrebbe in passato avuto più volte comportamenti aggressivi e violenti nei suoi confronti, cacciandolo anche di casa. “Questo non è essere un padre, questo per me è non avere mai voluto accettare me e mio fratello”, conclude il giovane, esprimendo sostegno alla madre per la sofferenza che sta provando.

La lite violenta, poi i tre colpi di pistola

Intanto, mentre gli accertamenti sulle cause e la dinamica dei fatti proseguono attraverso interrogatori, raccolta di testimonianze, rilievi tecnico-scientifici e ricerca di tracce forensi, emergono nuovi dettagli sulle modalità dell’aggressione a mano armata. Stando a nostre informazioni, lo sparatore avrebbe raggiunto la vittima sui gradini d'accesso alla palestra attorno alle 13.30. Lì la tensione sarebbe immediatamente esplosa, dando vita a una violenta discussione. Poi dalle parole il 42enne sarebbe immediatamente passato ai fatti, esplodendo almeno tre colpi in direzione della vittima, abbandonata agonizzante a terra, fino ai primi, vani, tentativi di soccorso e rianimazione.