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Preventivo '24, Centro e Lega concordi: ‘Sussidi, no al taglio’

Il morto sta resuscitando e un'intesa sembra profilarsi. Il Plr attende, ma sottolinea: ‘Prendiamo atto, ma si sposta solo il problema di qualche mese’

C’è spaccatura e spaccatura
(Ti-Press)
18 gennaio 2024
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Il Preventivo 2024 del Cantone, morto dopo la seduta della Commissione parlamentare della gestione di martedì, è resuscitato ieri dopo le riunioni dei gruppi parlamentari di Lega, Centro e Plr. E il cosiddetto ‘Patto Dadò’, la proposta formulata sulle colonne del nostro giornale oggi dal presidente del Centro che prevedeva un accordo con gli altri due partiti e il rinvio della discussione sulle divergenze a eventuali emendamenti in aula, sembra aver funzionato. Via il taglio ai sussidi di cassa malati, apertura alla possibilità di rivedere il contributo di solidarietà dei dipendenti pubblici, "auspici" sulla politica dell'asilo che potrebbero trovare una pur piccola concretezza. Per un Preventivo 2024 che, stando alle prime stime, dovrebbe assestarsi a -130 milioni di franchi o giù di lì.

Aldi (Lega): ‘Via i tagli ai sussidi e si spenda meno per l'asilo’

Con ordine. La riunione più attesa era quella della Lega, chiamata "alla responsabilità" da Dadò e dal suo ruolo di partito di maggioranza relativa in governo. Ed è emerso che «ci sono due punti importanti su cui non abbiamo alcuna intenzione di arretrare», spiega la granconsigliera Sabrina Aldi a ‘laRegione’. Il primo «è un no al taglio dei sussidi di cassa malati, in questo momento non abbiamo alcuna intenzione di accettarlo sia per coerenza rispetto alle battaglie che stiamo portando avanti per la cassa malati unica e per le maggiori deduzioni fiscali dei premi, sia perché in parallelo questi premi continuano ad aumentare e a incidere sul budget dei ticinesi». Il secondo, continua Aldi, «è la spesa dedicata al settore dell'asilo. Chiediamo venga ridotta, quello che incassiamo dalla Confederazione pensiamo sia davvero sufficiente».

È una Lega che quindi apre la porta? «Questo francamente non lo so, ci sarà un dialogo...» risponde sibillina. Ma «resta un Preventivo che non fa fare i salti di gioia a nessuno, vedremo cosa succederà».

Agustoni (Centro): ‘Concordiamo sui sussidi, e si revisioni la spesa pubblica’

«Da parte nostra la questione del taglio ai sussidi di cassa malati può essere abbandonata», afferma il capogruppo del Centro Maurizio Agustoni: «Poi, da qui al 2025, si potrà riflettere se far qualcosa per i redditi più alti, ma sicuramente non lo faremo in una settimana...». Pollice verso dal Centro, e non è una novità, «al contributo di solidarietà del 2% richiesto ai dipendenti pubblici nella parte eccedente ai 60mila franchi di stipendio. Piuttosto – rileva Agustoni – possiamo sviluppare, in una forma un po' più mirata, un ragionamento sulla sostituzione dei partenti nella misura dell'80%». Anche qui, «vedremo». A ogni modo, «il Preventivo così tra tutto dovrebbe essere attorno ai -130 milioni di franchi, ancora nei limiti imposti dalla Legge sulla gestione finanziaria». Ciò detto, l'approvazione da parte del Centro al Preventivo 2024 «è vincolata al mandato chiaro e preciso di una rigorosa revisione della spesa pubblica».

Gianella (Plr): ‘Non meravigliamoci se arriveremo ad aumentare le imposte a tutti...’

E il Plr? Eh, il Plr. «Prendo atto della volontà di rimandare al futuro soluzioni più incisive, spostando semplicemente il problema di qualche mese, quando con il Preventivo 2025 la situazione sarà ancora più allarmante e difficile da gestire – ci risponde serafica la capogruppo Alessandra Gianella –. Se ognuno mette i propri paletti diventerà sempre più complicato ridurre il deficit, non dovremo meravigliarci se di questo passo si arriverà ad aumentare le imposte a tutti i cittadini».

Martedì prossimo, la Gestione si riunirà per provare ad arrivare alle firme. La luce in fondo al tunnel comincia, fioca, a intravedersi. Chissà.

CREDITI IN GRAN CONSIGLIO

L'Udc: in gestione provvisoria non si può. Ma una perizia la smentisce

«Più che una battaglia è il mantenere la legalità…». L’Udc non ci sta, e sui crediti per la manutenzione del patrimonio stradale, per l’Azienda agricola cantonale di Mezzana, per il nuovo centro polivalente di Camorino e altri – che saranno sui banchi del Gran Consiglio nella seduta che si inaugurerà lunedì 22 gennaio – annuncia fulmini e saette. «Non tanto per la questione se siano giusti o sbagliati», spiega a ‘laRegione’ il capogruppo democentrista Sergio Morisoli. «Ma perché siamo in gestione provvisoria, non avendo ancora approvato il Preventivo 2024. E ci sono articoli di legge che dicono chiaramente come in gestione provvisoria non si possano approvare certi crediti: il parlamento deve essere cosciente di quello che sta facendo, e noi porremo la questione nella riunione dell’Ufficio presidenziale che si terrà lunedì prima della seduta», afferma ancora Morisoli.

Gli articoli di legge su cui l’Udc sta appoggiando la richiesta partono dall’articolo 31 della Legge sulla gestione finanziaria che, al capoverso 4, recita: “Se al 1° gennaio il preventivo non è ancora stato approvato, il Consiglio di Stato è autorizzato ad eseguire le operazioni finanziarie che sono la conseguenza necessaria di norme legali. Di principio, il Consiglio di Stato è autorizzato ad impiegare mensilmente la quota corrispettiva dei crediti concessi nel preventivo dell’anno precedente. Le eccezioni ed i casi particolari sono definiti nel regolamento”.

Passiamo quindi alle eccezioni, che trovano posto nell’articolo 18a del Regolamento sulla gestione finanziaria dello Stato. Alla lettera D), quella relativa agli investimenti, si legge che “la realizzazione di investimenti per i quali è già stato stanziato il relativo credito è autorizzata secondo la pianificazione finanziaria prevista; gli investimenti per i quali il Consiglio di Stato detiene una delega decisionale definita per legge sono di principio bloccati al loro valore di preventivo dell’anno precedente”.

Insomma, nulla che in teoria salvi i crediti sopra citati sostiene Morisoli: «Provocatoriamente potremmo chiederci che senso ha approvare il Preventivo su cui in Gestione ci si sta scannando se si continua ad approvare spese e uscite…», dice sibillino il capogruppo Udc. Che aggiunge come «adesso dobbiamo decidere se rimanere nel rispetto della legge come diciamo noi, e quindi aspettare l’approvazione del Preventivo 2024, o se andare avanti comunque: è appunto una questione di legalità, non di questo o quel credito».

Però c’è un però grande come una casa. Vale a dire il fatto che, sebbene il Cantone sia in gestione provvisoria, i crediti richiesti sono dotati di un Decreto legislativo che conferisce quindi loro la base legale. A sostenerlo è anche la risposta dei Servizi del Gran Consiglio distribuita ai membri dell’Ufficio presidenziale: “Il Consiglio di Stato può procedere a una determinata spesa allorquando questa è prevista da una base legale ed è autorizzata da un credito di preventivo. Pertanto, una spesa che non soddisfa il principio di legalità può essere inserita a preventivo, ma la sua esecuzione resta bloccata sino all’entrata in vigore della relativa base legale”. Non solo: “Rilevasi altresì che il tenore del capoverso 4 dell’articolo 31 della Legge sulla gestione finanziaria non impedisce il voto di una base legale (DL) concernente un credito, ma limita semmai il Consiglio di Stato all’impiego di mezzi finanziari sino all’approvazione del preventivo”.

Ebbene. “Stante il quadro legale – scrivono dai Servizi del Gran Consiglio – non si intravedono particolari ostacoli giuridici nell’inserire all’ordine del giorno trattande aventi per oggetto l’adozione dei decreti legislativi per lo stanziamento di crediti e procedere alla loro discussione e votazione anche in assenza di un voto sul Preventivo 2024; infatti la concessione di crediti deve anzitutto essere fondata su una base legale indipendente che gli stessi siano inseriti o meno a preventivo o dall’approvazione o meno di quest’ultimo”.

Ultima parola all’Ufficio presidenziale lunedì.

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