Ticino

Più fonti a disposizione per conoscere la nostra storia

Il portale di consultazione ‘sàmara’ si arricchisce di nuovi contributi indicizzati e di un'interfaccia più funzionale

Dallo scaffale... al digitale
(Ti-Press)
2 gennaio 2024
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Si allarga il numero di fonti a disposizione di Sàmara, il portale di consultazione che dà la possibilità di conoscere meglio la storia, il territorio e la società attraverso un unico punto di accesso ai patrimoni culturali ticinesi. Il sito, che dispone di una nuova interfaccia più funzionale, si è infatti arricchito di due importanti fonti: l’Iconoteca dell'Accademia di architettura e le schede pubblicate dalla piattaforma collaborativa lanostraStoria.ch. Dal portale www.samara.ti.ch si possono dunque consultare diversi nuovi tipi di contenuti indicizzati, ovvero 28mila immagini dell’Iconoteca dell’Accademia di architettura e 10mila contributi presenti su lanostraStoria.ch, dove privati e istituzioni mettono a disposizione i loro archivi e li condividono suddivisi per temi per costruire la memoria collettiva della regione.

I due nuovi strumenti, come detto, vanno ad aggiungersi a quanto già disponibile, ovvero fonti d’informazione curate da archivi, biblioteche, musei e altri centri di documentazione presenti sul territorio ticinese. L’aggiornamento del sito – fa sapere il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (Decs) – si è reso necessario alla luce dei dati di utilizzo, sempre più orientati verso i dispositivi mobili. “Il portale è ora facilmente fruibile anche da schermi di dimensioni ridotte, con la possibilità di lanciare delle ricerche attraverso comandi vocali”, scrive il Decs.

Inaugurato nel 2015, il portale Sàmara conta oggi 24 fonti consultabili da un unico punto di ricerca, dando accesso alle risorse del patrimonio culturale ticinese. L’integrazione nel portale di ricerca e di consultazione di queste nuove fonti incrementa così ulteriormente le fonti iconografiche, multimediali e bibliografiche già a disposizione di ricercatori, studenti e interessati. Il sito è curato dal Sistema per la valorizzazione del patrimonio culturale (Svpc) dell’Ufficio dell’analisi e del patrimonio culturale digitale (Uapcd) - Divisione della cultura e degli studi universitari (Dcsu), con il sostegno dell’Aiuto federale per la lingua e la cultura italiana.