laR+ Ticino

Burocrazia, il Plr ritira l’iniziativa: ‘Ora più concretezza’

Lanciato a fine settembre, il testo viene archiviato prima della fine della raccolta firme. Speziali: ‘Abbiamo deciso di riorientare la nostra strategia’

Si spera in un 2024 diverso
(Ti-Press)
23 dicembre 2023
|

Il Plr ha deciso di ritirare la propria iniziativa popolare ‘Basta burocrazia!’ che, lanciata a fine settembre, proponeva di aggiungere alla Costituzione cantonale un articolo generico ma secco: “Esecuzione non burocratica delle leggi. Ognuno ha diritto a) a leggi comprensibili e applicate in modo semplice, non burocratico ed efficace; b) alla trattazione in tempi ragionevoli, semplice e non burocratica delle sue pratiche da parte delle autorità amministrative e giudiziarie”. La decisione, conferma a colloquio con ‘laRegione’ il presidente cantonale Alessandro Speziali, «è maturata qualche tempo fa, di pari passo con le molte riflessioni fatte assieme al comitato e con l’analisi delle ultime elezioni: oggi, prima di segnali o concetti generali, serve subito concretezza. Quindi, convogliamo le nostre energie su qualcosa di più concreto e riorientiamo la nostra strategia».

Non raccogliere le firme per un’iniziativa popolare è già successo, però è un po’ il segno dei tempi che il Plr sta vivendo?

Abbiamo preso questa decisione diverse settimane prima del limite di consegna delle firme, e senza girarci tanto attorno ci assumiamo la responsabilità di questo cambio di strategia. Faremo tesoro sia delle critiche di chi, anche al nostro interno, non riteneva quella dell’iniziativa popolare la via più ottimale, sia degli spunti emersi che saranno utili per l’immediato futuro. Uno di questi ce l’ha dato qualche giorno fa Alex Farinelli, segnalandoci che il Consiglio federale licenziato il messaggio sulla Legge sullo sgravio delle imprese. Esempio concreto di quanto si può fare anche a livello cantonale, perché ora la sfida che vogliamo condurre e vincere è quella di prendere il buono della nostra proposta, e declinarlo in tutti i suoi aspetti in Gran Consiglio e, perché no, anche nei Consigli comunali su aspetti più puntuali. Niente di generico, molto di concreto e di aiuto ai cittadini e alle imprese: nelle procedure, nei formulari, in ogni attività privata o d’ufficio. Nelle commissioni parlamentari agiremo per tutta la società, dalle aziende alle associazioni passando alle persone normali e il loro rapporto con lo Stato e l’eccesso di burocrazia. Che ognuno di noi vive ogni giorno, e di esempi ce ne hanno fatti parecchi per strada.

Un problema di forma, l'iniziativa popolare, e non di contenuto, la lotta alla burocrazia, quindi?

Esatto. Quando ci siamo approcciati ai cittadini nella raccolta firme abbiamo capito che la prima reazione era di condivisione generale, il tema resta importante, proprio perché vissuto. Ma, ripeto, occorre intervenire con più concretezza e questa deve essere la parola su cui costruire la nuova fase del Plr. Coinvolgeremo di più e meglio le sezioni, raccoglieremo tutti gli spunti che arriveranno e le Elezioni comunali alle porte saranno un’occasione ghiotta anche per portare avanti il discorso di riduzione del carico burocratico nella vita di tutti i giorni, c’è bisogno di fermare questa iper regolamentazione all’italiana che crea solo problemi e costi: e oggi ogni franco in più in tasca conta.

Il gruppo in Gran Consiglio avrà il compito di declinare il tema generale in proposte concrete, ma spesso è sotto attacco anche al vostro interno. Lei ha fiducia nel suo gruppo?

Certo. È un gruppo che lavora tanto, dedica ore e ore di lavoro a moltissimi temi. Il fatto è che soprattutto quelli complessi e che incidono maggiormente sullo sviluppo del Cantone hanno poca enfasi e poca eco. Mentre ci sono temi più pop dove non ci distinguiamo. Il compito adesso è chiaro a tutti, prendiamo ognuno dei nostri ambiti di competenza, rimbocchiamoci le mani e diamoci da fare: la burocrazia invade il cittadino dall’edilizia alla promozione dei progetti in valle, dalla ristorazione al commercio, dalla scuola alla sanità, com’è emerso ancora recentemente per medici e infermieri. Dobbiamo prendere la vita quotidiana di ognuno e chiederci come possiamo semplificarla. Quando ci siamo esposti su temi concreti, come la legge sull’apertura dei negozi, il responso è stato molto buono. Non vogliamo mettere via alla chetichella questo stop, che ci siamo dati noi stessi. Ma è uno stop per ripartire ancora più convinti ed efficaci, in pieno spirito costruttivo e liberale.

Quello che si sta chiudendo non è stato un 2023 da incorniciare per il Plr. Come ripartire?

Da qui. Noi vogliamo che questo sia l’ultimo capitolo con cui ci lasciamo alle spalle errori, alcuni recenti altri meno, che ci hanno influenzato. Ora, con questo cambio di strategia più tutte le riflessioni che portiamo avanti per essere più territoriali, empatici e accessibili, speriamo sia un modo per iniziare il 2024 costruendo su quanto c’è già di buono e per arrivare a un partito più legato alla realtà, ai bisogni quotidiani e ai cittadini: è la nostra concezione di interclassismo. E il nuovo anno si aprirà con la vera ricchezza del Plr: le proprie radici in tutto il territorio ticinesi, che sono i Comuni, la nostra prima dimensione di vita.

Leggi anche: