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‘Spesa pubblica, confronto tra cantoni da prendere con cautela’

A dirlo è il professor Nils Soguel (Università di Losanna) autore dello studio Idheap: ‘In dati reali il Ticino spende meno della media nazionale’

Tema tornato d’attualità dopo la presentazione della manovra di rientro del Consiglio di Stato
(Ti-Press)
26 ottobre 2023
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Il Ticino non è il cantone più ‘spendaccione’ della Svizzera. Lo sarebbe, forse, se il suo livello salariale fosse uguale a tutto il resto della Svizzera. Una soluzione solo ipotetica, come spiega alla ‘Regione’ Nils Soguel, direttore della Facoltà di diritto, scienze criminali e amministrazione pubblica dell’Università di Losanna. Soguel è anche l’autore dello studio Idheap, commissionato dal Dipartimento finanze ed economia del canton Ticino, sull’analisi comparativa (con gli altri cantoni) della struttura della spesa pubblica. «Le spese medie annuali per abitante del Ticino e dei suoi Comuni sono inferiori di 500 franchi, ovvero del 3%, a quella degli altri cantoni», afferma il direttore. Le cifre, riportate nell’introduzione del rapporto di oltre settanta pagine e che prendono in considerazione il periodo compreso tra il 2017 e il 2019, mostrano come la spesa totale per abitante sul piano nazionale (escluso il Ticino) è di 15’281 franchi. Nel nostro cantone si ferma a 14’732.

‘Cifre nazionali basate sui salari pubblici ticinesi’

L’Analisi – pubblicata a giugno e tornata d’attualità dopo che il Consiglio di Stato ha presentato settimana scorsa la manovra di rientro con risparmi per oltre 130 milioni – mostra però un Ticino nettamente sopra la media, con nove voci di spesa su dieci che superano la media intercantonale. «Abbiamo presentato delle cifre ‘corrette’, nel senso di adattate. I dati sono stati calcolati sulla base di un livello salariale identico in tutta la Svizzera». Ovvero: si è presa come base il livello salariale corrisposto ai dipendenti dell’Amministrazione cantonale ticinese. Per quello che riguarda la spesa totale, quindi, il dato nazionale scende da 15’281 a 13’287 franchi. «In questo caso la spesa ticinese sarebbe effettivamente superiore alla media degli altri cantoni. Bisogna però considerare – ammette l’autore dello studio – queste cifre con precauzione». Entrando nel merito del rapporto. Il primo esempio citato nello studio Idheap è quello della sicurezza sociale, che comprende gli aiuti alle fasce più deboli della popolazione. In Ticino la spesa media per ogni cittadino è di 2’986 franchi, 402 in più (ovvero il 16%) di quello che spenderebbero gli altri cantoni se avessero i salari pubblici ticinesi. Spenderebbero, appunto. Lo studio sottolinea infatti come nella realtà per quanto riguarda l’aiuto ai più bisognosi attraverso prestazioni e sussidi, la sicurezza sociale, la spesa pro capite reale degli altri cantoni è di 2’971 franchi, sostanzialmente identica a quella ticinese.

‘Demografia ed economia cantonale sono due possibili spiegazioni’

Tornando allo studio, e alla tabella con le nove voci di spesa più alte in Ticino che negli altri 25 cantoni, «ovviamente nei settori in cui le risorse umane svolgono un ruolo preponderante nella fornitura di servizi, un livello salariale più basso dovrebbe logicamente portare a una spesa in Ticino inferiore rispetto alla media degli altri cantoni», afferma Soguel. «Questo è particolarmente vero nel campo della formazione. Non è invece il caso in settori quali la sanità o la sicurezza sociale. In questi ambiti le spese in Ticino sono (in proporzione, ndr) più elevate che altrove». Come mai? «Possiamo formulare delle ipotesi per spiegarlo. Ipotesi legate alla demografia o all’economia cantonale», risponde il direttore della Facoltà di diritto, scienze criminali e amministrazione pubblica dell’Università di Losanna. Fattori che, nello studio Idheap, non sono stati tenuti in considerazione.

«Il mandato che ci ha conferito il Dfe richiedeva un confronto con la media degli altri cantoni, tenendo conto del fatto che il livello dei salari in Ticino è inferiore al resto della Svizzera. Ovviamente – continua Soguel – il Ticino è un caso speciale, ma ogni cantone è particolare e ha le sue caratteristiche. Non c’è nessun altro cantone che sia allo stesso tempo transalpino, confinante con l’Italia, universitario e a maggioranza cattolico. Allo stesso tempo la distribuzione dei compiti tra Stato e Comuni, la topografia e il tessuto istituzionale non sono mai identici tra un cantone e l’altro».