L'Ufficio federale dogana e sicurezza dei confini ha inviato in Ticino ulteriori collaboratori dalla Svizzera tedesca. Ma mancano i droni di sorveglianza
La Svizzera rafforza alla frontiera sud la protezione contro l'immigrazione illegale: l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc) ha mandato nuovi militi in Ticino. Mancano però i droni di sorveglianza, riferisce la SonntagsZeitung.
"A causa dell'attuale situazione l'Udsc ha deciso di sostenere moderatamente Dogana Sud con ulteriori collaboratori provenienti dalla Svizzera tedesca", ha indicato l'entità bernese confermando la notizia diffusa dal domenicale. Questa misura serve principalmente ad alleggerire il personale nella regione meridionale".
L'Udsc segue da vicino la situazione migratoria, è costantemente in stretto contatto con le autorità partner e adotta le misure necessarie. "Per motivi tattici, non forniamo ulteriori informazioni", viene precisato.
Attualmente sono soprattutto le persone provenienti dall'Afghanistan a dirigersi verso la Svizzera attraverso la rotta balcanica: per gli africani bloccati a Lampedusa, invece, la Svizzera non è il Paese d'asilo preferito, spiega la SonntagsZeitung. Ma le cose potrebbero cambiare se si venisse a sapere che è più facile entrare nella Confederazione che in altri Paesi dell'UE.
Intanto però la Svizzera al momento presenta delle debolezze anche nella sorveglianza tecnica delle frontiere, argomenta il giornale: le guardie di confine non possono utilizzare i droni dell'esercito perché il nuovo modello non è ancora disponibile. Per questo motivo l'Udsc avrebbe aumentato le ore di volo con gli elicotteri dell'aeronautica militare.
"È vero che l'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini da tempo non dispone di droni dell'esercito: questa circostanza non ha però un impatto negativo sull'attuale lavoro dell'Udsc in relazione alla migrazione irregolare nel sud", rispondono a questo proposito a Berna. Nel contesto degli attuali movimenti migratori, la maggior parte dei profughi in arrivo raggiunge il confine elvetico attraverso le consuete vie di comunicazione e con i normali mezzi di trasporto, per lo più in treno: "l'Udsc è presente e controlla il movimento transfrontaliero di merci e persone in base al rischio e alla situazione". "L'uso dei droni non apporterebbe quindi attualmente alcun valore aggiunto", affermano i funzionari federali.