I dati dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini segnalano oltre 3’400 casi
Allargando lo sguardo all’intero Paese la situazione, sul fronte delle entrate illegali, non è mutata, non almeno mettendo a confronto ottobre e novembre. La prospettiva cambia, però, se il raffronto lo si fa con il 2021 e soprattutto se ci avviciniamo alla frontiera sud. Qui i numeri continuano a crescere. Lungo il confine ticinese, infatti, il mese scorso gli agenti dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc) hanno registrato 3’417 attraversamenti irregolari rispetto ai 2’435 del mese precedente. Inversione di tendenza, invece, sul versante orientale, dove si è passati dai 4’486 casi di ottobre ai 3’198 di novembre.
Globalmente sin qui - dicembre escluso - in totale le entrate illegali hanno superato le 46mila. Un dato che va ben al di là di quanto registrato nel 2021 (con 18’859 casi) e nel 2020 (con 11’043 situazioni).
Le statistiche dell’Udsc non segnalano, per contro, variazioni nelle cifre che restituiscono l’attività dei sospetti passatori, sia nel confronto tra ottobre e novembre, sia in quello con l’anno scorso. In novembre sono state intercettate 48 persone. Nel mese precedente erano 51. Mentre in totale per il 2022 sino a ora si parla di 434 presunti ‘traghettatori’. Tirate le somme, nel 2021 erano 478, nel 2020 379.
Nel settore delle consegne alle autorità estere, infine, l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini fa sapere di aver registrato 957 persone.