Approvati il ripristino e la proroga dell’accordo. Possibilità circoscritta però solo a chi ha usufruito dello smart working entro il 31 marzo
Dopo la Camera dei deputati anche il Senato, nell’ultima seduta prima della chiusura di Palazzo Madama, ha approvato il ripristino con proroga sino al 31 dicembre 2023 della disposizione di legge che in base all’accordo italo-svizzero nel periodo del Covid-19 consente ai frontalieri italiani occupati in Svizzera (poco meno di 80mila in Canton Ticino) di lavorare da casa sino al 40% dell’orario di lavoro (due giorni la settimana) senza penalizzazioni fiscali e contributive.
Una possibilità, lo si è appreso nel corso della discussione in Senato, che la maggioranza ha circoscritto a coloro che hanno usufruito dello smart working entro il 31 marzo 2022. Circostanza sollevata in aula dal senatore dem varesino Alessandro Alfieri che ha presentato una proposta per estendere il telelavoro a tutti i frontalieri, considerato che entro la fine dell’anno Svizzera e Italia sono chiamate a firmare un accordo strutturale, sull’esempio del “modello francese”.