Diversi organizzatori di eventi in Ticino segnalano problemi con i pagamenti tramite Twint. ‘Provano a mostrare lo screenshot del versamento precedente’
Feste e pagamenti digitali. Anche in Ticino sempre più eventi offrono la possibilità di pagare con carte di credito e con Twint. L’applicazione, legata a un proprio conto corrente, permette di inviare denaro attraverso il cellulare e scannerizzare codici Qr per effettuare pagamenti. E proprio attraverso un codice da scannerizzare – esposto sui banconi accanto al listino di bevande e pietanze – carnevali, sagre e tornei estivi permettono ai frequentatori di effettuare i loro pagamenti con il cellulare. C’è però chi cerca di approfittarne e, come abbiamo potuto verificare interpellando vari organizzatori, prova a usare questo sistema per non pagare la consumazione. Ben preciso il modus operandi: la prima ordinazione viene fatta regolarmente, inserendo l’importo e pagando la cifra dovuta. Una volta che la schermata diventa verde – dimostrazione che il pagamento è andato a buon fine, e che viene mostrata a chi sta dall’altra parte del bancone – il malintenzionato fa uno screenshot. All’ordinazione successiva, che viene fatta esattamente con la stessa spesa di quella precedente, invece di effettuare il pagamento al barista si mostra la foto della schermata del telefono fatta in precedenza. «Un ragazzo ha mostrato lo schermo verde, ma abbiamo notato che qualcosa non andava. L’orario non coincideva con quello attuale. Ci siamo così accorti che era lo screen di un pagamento precedente», afferma il membro del comitato di un torneo calcistico del Mendrisiotto. Stessa cosa capitata anche in una festa popolare del Sopraceneri, «Fortunatamente siamo un evento dove non c’è calca e chi lavora al bar ha tempo per controllare bene», dice il responsabile. Tra gli organizzatori è però risaputo che c’è chi cerca di fare il furbo. «È un peccato, perché è un sistema molto comodo. Per pochi rischiano di andarci di mezzo tutti gli altri che si comportano onestamente». Gli organizzatori, che spesso fanno capo a società di volontari, segnalano anche la difficoltà di capire se e quando sono stati truffati. «Fortunatamente sono casi isolati e non incidono sui conti della manifestazione. Però è giusto sensibilizzare».
Dei rischi legati alla possibilità di fare i furbetti e non pagare le consumazioni sono al corrente gli organizzatori di eventi. Alcuni di loro hanno deciso per il momento di rinunciare (in parte) a offrire questa possibilità. «Siamo favorevoli a mettere a disposizione la possibilità di pagare con Twint. Anche perché sono gli stessi consumatori a cercarla e sempre più persone lo utilizzano nella loro quotidianità», spiega Emanuele Rusconi del Carnevale Nebiopoli di Chiasso. «Anche per noi organizzatori ci sarebbero dei vantaggi evidenti: i pagamenti sarebbero più veloci, non ci sarebbe il resto da dare come avviene con i pagamenti in contanti e quindi ci sarebbe anche una maggiore sicurezza all’interno dei capannoni. Meno banconote che girano, meno rischi». Nonostante questo, al Nebiopoli durante l’ultima edizione si poteva pagare con Twint solo alla cassa di accesso al Carnevale, non per acquistare le consumazioni al bancone. «A livello di sicurezza non ci convince ancora al cento per cento questo sistema. Non tanto da un punto di vista informatico, ci mancherebbe. Ma perché è facile ‘gabbare’ il barista mostrando lo screenshot di un pagamento. Nella concitazione del momento, tra una comanda e l’altra, i nostri volontari non hanno sempre tempo per fermarsi a vedere se il versamento è stato davvero fatto. Potrebbe succedere che vedendo la schermata verde si fidino e passino alla prossima ordinazione. Questo – prosegue Rusconi – non succede invece alla cassa d’entrata, dove l’ambiente è più tranquillo e c’è tempo per fare le verifiche».
Un sistema per rendere sicuri i pagamenti con Twint però esiste. È quello che utilizza, ad esempio, la Festa delle fragole di Camorino. «Per i pagamenti digitali o con carta di credito utilizziamo un apparecchio come quello di negozi o ristoranti, che genera anche un codice Qr», spiega Nicola Zaharulko, presidente della Pro Camorino e organizzatore dell’evento. «A differenza del codice stampato ed esposto al bancone, che è uno solo e uguale per tutti i pagamenti, il Qr che genera l’apparecchio è quindi unico. Se il pagamento non viene fatto l’apparecchio lo segnala». Un sistema – riconosce Zaharulko – che funziona bene per gli eventi di una certa dimensione come la Festa delle fragole, ma non è sempre facilmente implementabile da eventi di dimensione più ridotte. «So che diversi eventi hanno avuto qualche problema. È peccato, perché poi il rischio è che questa possibilità di pagamento venga tolta».