Ticino

‘Caso ex funzionario Dss, si vada in Gran Consiglio a settembre’

Dopo l'audit, Dadò: ci sono già tutti gli elementi per allestire e portare il rapporto commissionale in aula alla fine della pausa estiva

La conferenza stampa del 21 marzo. Da sin. Tiziano Veronelli (segretario del Gran Consiglio), Anne Meier (autrice dell’audit) e Fiorenzo Dadò (allora presidente della Gestione)
13 giugno 2023
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I contenuti dell’audit sono stati presentati pubblicamente in marzo. E ora? Quanto tempo dovrà ancora passare prima che il Gran Consiglio discuta della radiografia eseguita dall’avvocata Anne Meier dello studio legale di Ginevra ‘Troillet Meier Raetzo’ e delle misure da implementare affinché quanto accaduto non si ripeta più. «Se fosse per me andrei con il rapporto commissionale davanti al plenum del Gran Consiglio a settembre», dice, contattato dalla ‘Regione’, Fiorenzo Dadò. Il deputato nonché presidente del Centro è uno dei relatori in seno alla commissione parlamentare della Gestione – gli altri sono la liberale radicale Natalia Ferrara, il leghista Michele Guerra, il socialista Fabrizio Sirica, Samantha Bourgoin dei Verdi e il democentrista Paolo Pamini – sul dossier dell’ex funzionario del Dipartimento sanità e socialità condannato per coazione sessuale e violenza carnale. Ai sei deputati il compito di allestire il rapporto alla luce delle conclusioni dell’audit e di formulare delle raccomandazioni, in primis tenendo conto di quelle espresse nel documento redatto dall’avvocata Meier, per scongiurare il ripetersi nell’Amministrazione di fatti come quelli che hanno avuto quale protagonista l’allora collaboratore del Dss. Bene, ma quand’è che su analisi e misure si pronuncerà l’aula del parlamento? Dadò auspica già alla ripresa dei lavori del Gran Consiglio dopo la pausa estiva. Il problema è che finora la Gestione non si è data un termine per redigere, dibattere e trasmettere il rapporto al plenum.

‘È ormai da anni che questo caso è sui banchi del Gran Consiglio’

«Sono anni ormai che questo caso è sui banchi del Gran Consiglio, adesso ci sono tutti gli elementi, secondo me, per andare in aula e chiuderlo in maniera definitiva», riprende Dadò, fra coloro che nella scorsa legislatura si sono battuti in parlamento perché si facesse la massima chiarezza sulla vicenda anche dal profilo amministrativo. Nel 2022 la Gestione si era così rivolta a un auditor esterno, per l’appunto lo studio legale ‘Troillet Meier Raetzo’, conferendogli il mandato di fare piena luce su ciò che era successo a suo tempo nell'Amministrazione cantonale e sul comportamento da questa tenuto in relazione all’agire del funzionario del Dss. “Da una parte errori e carenze nella gestione del caso individuale, dall’altra problemi generali dell’Amministrazione cantonale riguardo alla gestione del personale”, è stata la conclusione principale dell’auditor comunicata durante la conferenza stampa del 21 marzo, indetta dalla stessa commissione della Gestione e alla quale è intervenuta l’avvocata Meier.

Per Dadò bisogna finalmente arrivarne a una. «Il giurista del Gran Consiglio (Roberto Di Bartolomeo ndr.) ci ha dato delle indicazioni – spiega il granconsigliere del Centro – sull’utilizzo dell’audit affinché il rapporto commissionale non leda in alcun modo la sfera privata delle vittime dell’ex funzionario. L’ideale – aggiunge Dadò – è che dalla Gestione esca un rapporto condiviso da tutti e senza firme con riserva. Non so se sarà un esercizio facile. Soprattutto per quanto riguarda le proposte di misure da adottare, misure che saranno molto importanti».

Il presidente Guerra: non stiamo temporeggiando, anzi

La commissione sta traccheggiando? «No, non intendiamo assolutamente temporeggiare – risponde perentorio il suo presidente, il leghista Michele Guerra, da noi interpellato –. Dopo le elezioni cantonali, abbiamo inserito il tema all’ordine del giorno della seduta costitutiva della commissione e deciso di consegnare a tutti suoi membri, compresi quindi quelli nuovi, il documento dell'auditor per dare avvio ai lavori volti alla stesura del rapporto. Abbiamo così designato i relatori con l'intento di andare al più presto in plenum». A settembre? «Tutto dipenderà dai ritmi di lavoro dei co-relatori».