laR+ Ticino

Marchesi stoppa Bignasca: ‘L'accordo è Chiesa candidato unico’

L'Udc chiude la porta all'idea del capogruppo leghista di ridiscutere l'intesa con la Lega in vista delle Federali: ‘Ridiscuterlo non sarebbe serio’

In sintesi:
  • La Lega in assemblea domenica potrebbe chiedere di riaprire la trattativa
  • I democentristi non ci stanno: ‘Strategia approvata all’unanimità da entrambi'
  • Marchesi: ‘La Lega ha confermato due consiglieri di Stato grazie a noi’
L’Udc non arretra
(Ti-Press)
8 giugno 2023
|

«Se prendessero questa decisione l’accordo, che parla chiaro, sarebbe unilateralmente disdetto e sarebbe un peccato per tutta l’area di destra che abbiamo l’obiettivo di rafforzare. Per noi i patti sono importanti». È schietto il consigliere nazionale e presidente cantonale dell’Udc Piero Marchesi nel rispondere a ‘laRegione’ da Palazzo federale in merito a quanto detto mercoledì da Boris Bignasca alla trasmissione ‘Detto tra noi’ su Teleticino.

Bignasca ieri: ‘Candidato unico, handicap per tutta l'area’

Fondamentalmente, per il capogruppo della Lega in Gran Consiglio, avere un solo candidato d’area per il primo turno al Consiglio degli Stati è limitante e quel punto dell’accordo va discusso nuovamente. Materia incandescente per l’assemblea della Lega prevista per domenica, dal momento che per Bignasca sarebbe “un handicap per tutta l’area, anche per Marco Chiesa che si ripresenta agli Stati. Questo è l’accordo in vigore – ha spiegato ancora a ‘Detto tra noi’ –, se non verrà modificato non presenteremo un candidato. Ma sarebbe un vantaggio sia per noi sia per l’Udc, chiederemo ai democentristi di cambiare idea”.

Marchesi: ‘Scenario già approvato da entrambi all'unanimità’

Democentristi che, per bocca del loro presidente, da quell’orecchio non ci sentono: «Tutte le valutazioni in merito alla strategia le abbiamo fatte mesi fa, e ricordo che per arrivare a questo accordo ci sono state molte versioni e molte trattative prima di arrivare alla sottoscrizione – dice Marchesi –. Lo scenario per le Federali con una candidatura unica agli Stati è stato approvato all’unanimità dal comitato Udc e dall’assemblea della Lega, per noi l’accordo in vigore è questo».

Certo, «fa piacere che dicano di volere sostenere Chiesa agli Stati, ma vorrei far presente che per la Camera dei Cantoni, a differenza di quella del Popolo, c’è il maggioritario: questo si traduce col fatto che più candidati di area ci sono, più si frammenta l’elettorato e più si perdono voti». Servirebbe a chiamare a raccolta i leghisti al primo turno, ha detto Bignasca. Ma anche su questo punto Marchesi la vede da un’altra angolazione: «Il discorso sarebbe valido per il ballottaggio semmai, dal momento che gli elettori leghisti al primo turno si mobiliteranno per votare la loro lista per il Nazionale: il problema non si pone». Insomma, per Marchesi «è utile rimanere su quanto firmato e sottoscritto, abbiamo confermato due leghisti in Consiglio di Stato con un’importante partecipazione dell’Udc, senza la quale è certificato che il secondo eletto leghista non sarebbe entrato in governo. L’accordo parla chiaro, e continuare a ridiscuterlo non credo sia molto serio».

‘Confermare Chiesa, ha fatto bene e rappresenta il Ticino’

Anche perché è inutile girarci attorno, per l’Udc è di un’importanza capitale confermare il seggio agli Stati del proprio presidente nazionale: «Chiesa ha fatto bene, e rappresenta il Ticino sui temi più importanti per i ticinesi come sovranità e lotta contro l’adesione all’Unione europea», ribadisce Marchesi. E in una costellazione che vede il Plr agguerrito con Alex Farinelli e il Centro che potrebbe scegliere un profilo come quello di Fabio Regazzi che a destra piace non poco, sempre Marchesi aggiunge come «è per questo che è fondamentale non dividere i voti, se dovessimo presentare più candidati ne disperderemmo. La rielezione di Chiesa può essere alla portata, ma non è per nulla scontata, evitiamo di scherzare col fuoco, rimaniamo coi piedi per terra, umili e lavoriamo insieme».

Obiettivi e priorità democentriste

In una campagna elettorale già partita, ormai: «Noi in questo periodo siamo molto impegnati nell’avvicinamento alla votazione sulla Legge sul clima, cui ci opponiamo per evitare la messa a rischio dell’approvvigionamento energetico e l’esplosione dei costi – annota Marchesi –. Ma il lavoro in vista dell’autunno procede, riprendere il terzo seggio al Nazionale è l’obiettivo e le Cantonali hanno dimostrato che la lotta interna alla lista e all’area farà bene a tutti. Questo seggio in più abbiamo l’ambizione di ottenerlo noi, è chiaro. Ma per l’Udc l’importante è avere a Berna un fronte compatto contro l’adesione all’Ue, contro una politica climatica isterica che provocherà danni, a favore della neutralità, per un controllo dell’immigrazione contro la disastrosa politica d’asilo in atto che stiamo ultimamente vivendo».