La Confederazione nega un versamento ulteriore, come fatto nel 2016. De Rosa: ‘Totale disappunto’. La deputazione ticinese incontrerà Rösti a giugno
La Confederazione non stanzierà un credito extra per aiutare il Ticino a far fronte all’emergenza migranti. Lo ha fatto sapere il governo ticinese, che si è quindi visto negare la domanda di un aiuto ulteriore. «Avevamo chiesto a Berna un versamento di oneri straordinari supplementari, visto che la pressione migratoria è già forte e l’estate si prospetta difficile», ha spiegato il presidente del Consiglio di Stato Raffaele De Rosa al termine del primo incontro tra il governo cantonale e la deputazione ticinese a Berna. Colloquio durante il quale sono stati discussi temi – come quello della migrazione – che riguardano il Ticino e le decisioni prese sotto la cupola di Palazzo federale. «Questo aiuto, di circa 700mila franchi – ha specificato De Rosa – era stato concesso nel 2016, quando c’era stato un grande flusso migratorio. Come quello attuale». Un fenomeno «che tocca il Ticino in maniera particolare rispetto ad altri cantoni, e lo penalizza», ha sottolineato Fabio Regazzi, consigliere nazionale e presidente della Deputazione ticinese alla Camere federali. Ma perché Berna ha negato il credito? «La motivazione è stata che la revisione della Legge federale su questo tema entrerà in vigore nei prossimi anni e non c’è quindi una base per questa concessione. Una spiegazione che ci lascia in totale disappunto», ha affermato De Rosa. Un altro tema che preoccupa la politica a sud delle Alpi: la sospensione degli accordi di Dublino da parte dell’Italia. «Una decisione unilaterale che tocca in particolar modo il Ticino, e che giustificherebbe ulteriormente un aiuto straordinario».
Durante l’incontro tra governo e deputazione si è parlato anche di altri temi. Tra questi: la questione finanziaria. «Stiamo seguendo da vicino quanto succede a Palazzo federale, dove si vive una situazione simile a quella ticinese con la prospettiva di un contenimento della spesa», ha detto De Rosa. La preoccupazione è che si vada verso un aumento degli oneri per i Cantoni. «Lavoreremo per evitare che ciò accada, nel limite del possibile. Anche perché l’intenzione della nuova direttrice del Dipartimento finanze Karin Keller-Sutter è chiara e va nella direzione di chiamare i Cantoni alla cassa. La pressione in questo momento è alta per entrambi, anche se tutti i Cantoni hanno chiuso il 2022 in maniera positiva. È il futuro a essere meno incoraggiante». Altra decisione federale che ha lasciato il governo con qualche dubbio: l'innalzamento dei tassi d'interesse ai prestiti Covid per le aziende. «La situazione è complicata per molte aziende, specialmente quelle medio-piccole. Si sarebbe potuto fare un passo in loro aiuto». Durante l’incontro la Deputazione ha anche omaggiato Marina Carobbio che, come ha ricordato Regazzi, «è passata dall’altra parte».
Un aggiornamento è stato fatto anche per quanto concerne i grandi progetti federali che riguardano (o riguarderanno) il territorio ticinese. Temi che verranno discussi dalla Deputazione il 15 giugno quando è in agenda un incontro con il consigliere federale Albert Rösti, direttore del Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (Datec). «Il Ticino deve andare in pressing su Berna», ha sottolineato Regazzi. «Alcuni temi sono fermi o in fase di definizione. È quindi importante far sentire la sensibilità ticinese». Tra gli esempi citati durante l’incontro con i media: la circonvallazione di Bellinzona, il progetto ‘Gronda Ovest’ che riguarda il Gambarogno e il proseguimento a sud di Lugano di AlpTransit. Un riferimento particolare è stato fatto anche per quanto riguarda i trasporti nel Mendrisiotto, con il potenziamento dei collegamenti ferroviari e l’inclusione integrale del Distretto nella rete Intercity a partire dal 2035. «Una scadenza che riteniamo soddisfacente - commentato De Rosa -. Auspichiamo che l’integrazione del Mendrisiotto possa avvenire in tempi più rapidi». È invece stata espressa soddisfazione per la decisione del Consiglio federale di includere il collegamento A2-A13 nel progetto nel Programma Porstra, per lo sviluppo strategico delle strade nazionali.