Speziali: ‘Mobilità, il Mendrisiotto continua a soffrire’

"Sono stati fatti passi avanti per la mobilità in Ticino?". A chiederlo con un’interpellanza al Consiglio di Stato è il deputato e presidente cantonale del Plr Alessandro Speziali, il quale prende le mosse da un fatto ineludibile: "Il traffico è un problema quotidiano sia per i cittadini sia per le aziende, soprattutto nel Mendrisiotto dove la situazione è sempre più insostenibile". In Ticino "ogni giorno circolano quasi 80mila frontalieri – annota ancora Speziali – e con la fine dell’accordo amichevole con l’Italia per il telelavoro il flusso è aumentato sia sulla strada, sia sui mezzi pubblici".

Ed è proprio sui mezzi pubblici che si concentra il presidente liberale radicale, dal momento che "urgono delle misure per aumentare la capienza e delle misure compensatorie per diminuire il flusso sulle strade". Perché "siamo tutti d’accordo che bisogna incentivare il trasporto pubblico, ma bisogna anche dare le possibilità alle persone di utilizzarlo".

‘Le attuali composizioni non sono più sufficienti’

Va nel concreto, Speziali. "Dal Mendrisiotto arrivano sempre più segnalazioni di treni stracolmi. È quindi impensabile incentivare il trasporto pubblico in questa situazione: l’attuale composizione dei treni Tilo 6+4, non è sufficiente a ospitare tutti i pendolari".

Non essendo possibile, va da sé, "portare questo flusso unicamente sui mezzi pubblici", è quindi "necessario" pensare a misure complementari "come il car pooling, la mobilità aziendale (pensando a dei bus transfrontalieri aziendali) o il ripensamento degli orari di lavoro tra scuole e mondo professionale, sgravando così le strade negli orari di punta".

Insomma, la situazione è questa. Intanto, per quanto riguarda i mezzi pubblici, dopo tutti i lavori già svolti o in svolgimento delle Ffs, Speziali chiede al governo "quando ha intenzione di introdurre la composizione dei Tilo 6+6 e il treno su due piani" e "cosa stia intraprendendo nei confronti delle Ffs, alla luce del mandato del parlamento federale di sviluppare e completare la rete ferroviaria nel Mendrisiotto".

Infine, alla luce del progetto Interreg ‘Smisto’, Speziali chiede cosa sia stato fatto negli ultimi mesi a cavallo della frontiera con l’Italia e se sia ancora in linea di conto introdurre dei bus transfrontalieri tra Italia e Svizzera".