Le direttive del medico cantonale si trasformano in raccomandazioni. Stop anche ai dati settimanali su contagi, ospedalizzazioni e decessi legati al Covid
Niente più mascherina obbligatoria in ospedali, case anziani e cliniche varie. A comunicarlo è il Dss che, in una nota stampa afferma che "l’andamento epidemiologico attuale e le mutate modalità di gestione della pandemia permettono di allentare le misure di protezione ancora in vigore nel settore sanitario e sociosanitario. Le direttive del medico cantonale vengono sostituite da una serie di raccomandazioni".
L’andamento epidemiologico attuale si sta mostrando favorevole quindi, con una continua diminuzione delle persone ospedalizzate e una minor circolazione del virus (attestata dai rilevamenti nelle acque reflue). Questa situazione, sommata alle mutate condizioni generali di gestione della pandemia, permette di procedere a un allentamento delle misure di protezione ancora in vigore nel settore sanitario ospedaliero, extraospedaliero (ambulatoriale) e sociosanitario.
Le direttive del medico cantonale decadono. A partire da oggi, sono sostituite da raccomandazioni volte alla prevenzione più generale dei virus respiratori (con particolare riferimento al Coronavirus), allo scopo di proteggere la salute dei pazienti più vulnerabili. Le raccomandazioni indicano in particolare la necessità per il personale a contatto con l’utenza di continuare a utilizzare la mascherina (raccomandazione valida per tutti gli ambiti: ospedali, cliniche, case per anziani, istituti per invalidi, studi medici, farmacie ecc.). La raccomandazione è estesa anche ai visitatori delle strutture, in particolare durante il periodo della stagione fredda, ai quali viene anche richiesto di rinunciare ad accedere a tali strutture in caso di presenza di sintomi.
Le raccomandazioni possono essere consultate sul sito www.ti.ch/coronavirus, dove è reperibile la consueta pubblicazione settimanale dei dati sull’evoluzione epidemiologica. Considerato il cambio di regime nel riconoscimento del costo dei test voluto dalla Confederazione a partire dal 1° gennaio 2023, il dato settimanale sul numero di nuovi casi positivi non viene più pubblicato, poiché non più attendibile.