Preventivo 2023, l’Esecutivo risponde ai gruppi parlamentari. Sussidi premi cassa malati: Ripam ordinaria, maggiore spesa di 9 milioni; Ripam Pc, di 10
Una comunicazione del governo ai gruppi parlamentari, a mo’ di premessa, incoraggiante. "Prima di entrare nel merito delle domande, vi informiamo che lo scorso 13 ottobre il Bak Economics ha aggiornato le stime relative al Prodotto interno lordo che evidenziano, rispetto alle precedenti stime del mese di luglio, un miglioramento delle previsioni congiunturali. Stimiamo che in base a queste nuove valutazioni il gettito complessivo delle imposte sulle persone fisiche e sulle persone giuridiche considerato nel Preventivo 2023 possa aumentare di circa 20 milioni di franchi (l’aggiornamento avrà un effetto positivo anche sul prossimo preconsuntivo 2022 e per gli anni di piano finanziario). Rileviamo inoltre che in base a queste valutazioni è anche ipotizzabile un aumento delle sopravvenienze fiscali che è ancora presto quantificare". Così scrive il Consiglio di Stato rispondendo di recente ai quesiti sul Preventivo 2023 del Cantone posti dai partiti rappresentati nella commissione parlamentare della Gestione. Un Preventivo che chiude con un disavanzo di 79,5 milioni, stando alle cifre calcolate e illustrate intorno alla fine di settembre dal governo.
Il ‘deficit’ potrebbe però crescere notevolmente se non arriveranno i 137 milioni di franchi della Banca nazionale svizzera, possibilità tutt’altro che remota alla luce del rosso miliardario dell’istituto centrale. "Se dovessimo applicare la convenzione oggi, non avremmo il diritto di effettuare una ridistribuzione" ai cantoni, ha dichiarato Andréa Maechler, membro della direzione generale della Bns, in un’intervista apparsa ieri sul periodico finanziario romando ‘L’Agefi’ e ripresa dall’Ats. Insomma, al momento il (solo) dato positivo, nella discussione sul Preventivo 2023, sono le previsioni del Bak e il loro impatto sul gettito stimato dall’Esecutivo. Il quadro sarà più chiaro con l’imminente pubblicazione da parte del governo dell’aggiornamento appunto del preconsuntivo 2022.
L’aumento dei premi di cassa malati per il prossimo anno – che in Ticino sarà in media del 9,2% – peserà anche sulle casse cantonali. È infatti destinata ad aumentare la richiesta di sussidi garantiti attraverso la Riduzione dei premi dell’assicurazione malattia (Ripam). La crescita dei costi "potrà comportare rispetto al Preventivo 2023 una maggiore spesa di circa 9 milioni di franchi per la Ripam ordinaria e di circa 10 milioni per la Ripam Pc" (beneficiari di prestazioni complementari). In tutto, 19 milioni di franchi in più. Questo perché, scrive il Consiglio di Stato, al momento di allestire il Preventivo 2023, non era ancora nota l’entità della ‘stangata’ ("È quindi stato considerato un aumento del 3%"). Con questo adeguamento, puntualizza l’Esecutivo nelle risposte alle domande di Centro, Plr, Lega e Ps, "il freno all’indebitamento rimarrebbe comunque rispettato". La spesa totale per la Ripam, ordinaria e Pc, arriverebbe quindi a circa 368,5 milioni di franchi. In ogni caso, precisa il governo, "dal preconsuntivo 2022 in fase di allestimento risulta una spesa inferiore per la Ripam. Questo permette di contenere parzialmente la maggiore spesa del prossimo anno".
Salgono i premi nel 2023. «Che il Cantone dovrà spendere di più in materia di sussidi di cassa malati è pacifico, è un automatismo dettato dalla nostra legge, che è estremamente sociale. Resta la speranza – aggiunge il capogruppo del Centro/Ppd Maurizio Agustoni, da noi contattato – che il parlamento federale dica sì a una maggior partecipazione della Confederazione ai sussidi per il pagamento dei premi e che venga così assorbito, in tutto o in parte, questo aumento di diciannove milioni per il nostro Cantone». Per l’anno prossimo, indica il Consiglio di Stato, il contributo della Confederazione è già stato stabilito dall’Ufficio federale della sanità pubblica e ammonta a 121,3 milioni di franchi. Da parte dei Comuni, invece, la partecipazione è calcolata in base alla spesa pro capite cantonale delle assicurazioni sociali. Tuttavia "non può superare un limite stabilito con delle percentuali massime sul gettito d’imposta cantonale che variano in funzione della forza finanziaria dei singoli Comuni". Ora, "l’aumento del contributo per quei pochi Comuni che non raggiungono la partecipazione massima è quantificabile in 0,5 milioni di franchi".
Restando alla socialità, il capogruppo del Ps Ivo Durisch chiedeva l’ammontare delle spese per assistenza, assegni di prima infanzia e assegni integrativi di complemento "se si considerasse un’inflazione del 3% e si dovessero adeguare le soglie Laps", la Legge sull’armonizzazione e il coordinamento delle prestazioni sociali. Risponde il Consiglio di Stato: "Per quanto riguarda l’impatto sulle prestazioni assistenziali legate alla sola quota inerente al sostentamento, sulla base del numero di unità di riferimento pagate a settembre 2022 e applicando un tasso di aumento della prestazione del 3%, è possibile ipotizzare un aumento di tali prestazioni quantificabile in circa 170’000 franchi mensili, che riportato sull’anno porterebbe a un maggior onere pari a circa 2 milioni. Non disponendo ancora delle raccomandazioni sul tasso di rincaro della Csias (la Conferenza svizzera delle istituzioni dell’azione sociale, ndr) e vista la stabilità delle domande di prestazioni assistenziali, risulta difficile indicare se il maggior onere esposto sopra richieda un aumento dell’importo indicato a Preventivo 2023". Quanto agli assegni familiari di complemento (Afi/Api), prosegue il governo, "un aumento delle differenti soglie di fabbisogno del 3% comporterebbe una maggior spesa di circa 1,1 milioni di franchi. «Ritengo che questo maggior onere di complessivi tre milioni di franchi non solo sia dovuto alle fasce più fragili della popolazione che più di altre saranno colpite dai rincari annunciati, ma che sia assolutamente sopportabile per le nostre finanze pubbliche – commenta Ivo Durisch, interpellato dalla ‘Regione’ –. Si permettere a diverse famiglie di mantenere il potere d’acquisto, con peraltro ricadute positive sull’intera economia. In merito ai 2 milioni in più per le prestazioni assistenziali, auspico – prosegue Durisch – che il Consiglio di Stato proceda a un adeguamento delle soglie d’intervento della Laps senza attendere la Csias».
Per quel che concerne la spesa il Consiglio di Stato ricorda ai gruppi parlamentari il carattere "previsionale" del Preventivo. "Ogni anno si verificano scostamenti che in parte si compensano e che vengono rilevati nel corso dell’anno". Un esempio: "Rispetto al Preventivo 2022 si registra una riduzione delle spese per contributi di circa 22 milioni. Questo nonostante un’uscita non prevedibile di 16,5 milioni di franchi per prestazioni a persone con statuto di protezione S". Rispedita al mittente, invece, la critica del Plr che chiedeva perché non si fosse agito in maniera più incisiva sulla spesa. "È stato adottato – spiega il governo – un approccio pragmatico, lavorando su una correzione della crescita dei costi, tenendo però conto del contesto inflazionistico per raggiungere l’obiettivo che si era prefissato senza incidere comunque sulle prestazioni".