Non scontato ma alla resa dei conti netto il risultato a favore della proposta ‘targata’ Centro. Per Arp e lingua dei segni è pieno di consensi
‘Sì’, non scontato, ma alla fine anche abbastanza netto all’iniziativa popolare dal titolo ‘Per un’imposta di circolazione più giusta!’. Il popolo ticinese ha dunque accolto favorevolmente l’iniziativa, lanciata da Il Centro e sostenuta da Lega e Udc: 60,3% ‘sì’ contro 39,7% ‘no’. Esito che ha dunque reso ininfluente il controprogetto Ps-Verdi, che dal canto suo ha ottenuto il 43,1% di ‘sì’ contro il 56,9% di ‘no’.
Oltre a quello relativo alle imposte di circolazione, indubbiamente il più sentito di questa domenica di votazioni in Ticino, al vaglio del suffragio elettorale vi erano però anche altri due oggetti.
Luce verde alla riforma dell’organizzazione delle Autorità regionali di protezione (Arp), che in futuro lasceranno dunque spazio alle Preture di protezione, sorta di nuove autorità giudiziarie che si rifanno al modello delle Preture. La modifica costituzionale necessaria per proseguire con la riorganizzazione delle Arp, caldeggiata da governo e Gran Consiglio, è stata approvata anche a larga maggioranza della popolazione: dall’urna è scaturito un sì al 77,5% (contrario il 22,5% dei votanti).
La lingua dei segni troverà un suo spazio nella Costituzione. Lo ha deciso a netta maggioranza la popolazione ticinese, senza dunque colpi di scena dell’ultima ora: il riconoscimento ufficiale della lingua dei segni nella Costituzione, così come caldeggiato da Gran Consiglio e Consiglio di Stato è stato accolto dall’86,2% dei votanti, contro il 13,8% dei voti contrari.
Entrambi gli oggetti in votazione hanno ottenuto la maggioranza di consensi in tutti i Comuni ticinesi.
Complessivamente, la partecipazione al voto è stata bassa: 35%, ovvero poco più di un cittadino su tre si è recato alle urne.