È la richiesta in ambito finanziario di Dafond (Associazione comuni ticinesi) per codecidere col Cantone. Durisch (Ps): ‘Non si può aspettare tanto’
«La Pianificazione integrata per gli anziani sia portata avanti di concerto con la riforma ‘Ticino 2020’, a cui è strettamente interconnessa, in modo da dare la possibilità ai Comuni, su cui ricade la maggior parte dell’onere finanziario, di avere più voce in capitolo». È questa la richiesta formulata dal presidente dell’Associazione comuni ticinesi e sindaco di Minusio Felice Dafond ricevuto ieri in audizione dalla Commissione parlamentare della gestione. Commissione che ha il compito di dare un preavviso sugli aspetti finanziari legati al documento strategico che fissa l’ordine di priorità degli interventi nei settori di case per anziani e servizi di assistenza e cura a domicilio per l’arco temporale 2021-2030.
Il messaggio governativo al vaglio della Gestione – oltre che della Commissione sanità e sicurezza sociale per gli aspetti di contenuto – prevede di aumentare i posti letto nelle case anziani del 26% (ovvero di 1’180 unità), di sviluppare maggiormente i servizi di appoggio e di incrementare l’offerta di cure a domicilio di 740mila ore. Il tutto con un onere finanziario annuale entro il 2030 per l’ente pubblico di 340 milioni, di cui il 20% a carico del Cantone e l’80% a carico dei Comuni, i quali rispetto al 2019 dovrebbero spendere 100 milioni in più all’anno.
«Ci rendiamo conto della tendenza all’invecchiamento della popolazione in atto e delle sue necessità – premette Dafond –. Ma per noi era importante far capire alla Commissione della gestione che se i Comuni devono assumersi una spesa di questo genere perché si ritiene che si tratti di un compito di prossimità, è fondamentale che possano dire la loro nell’ambito del settore degli anziani e dei servizi di cura a domicilio. Visto che si va verso un’esplosione dei costi, a nostro avviso è necessario trovare una nuova governance».
Ed è proprio su questo aspetto che Dafond chiama in causa il discorso di ‘Ticino 2020’, l’annoso progetto di riforma dei flussi finanziari e della ripartizione delle competenze fra i due livelli istituzionali di Comuni e Cantone. Tra gli aspetti in discussione della riforma c’è proprio la modalità di ripartizione delle competenze e del finanziamento del settore anziani. Dafond ha sempre sostenuto la necessità che venga concesso ai Comuni, seppure a livello comprensoriale, un potere di co-decisione con il Cantone: un punto ritenuto nodale e imprescindibile per aderire a ‘Ticino 2020’. «Abbiamo portato avanti delle discussioni in tal senso col Consiglio di Stato e la nostra richiesta sembra essere stata recepita. Ora aspettiamo che venga concretizzata. Quello che ci preme è che ci sia più condivisione», ribadisce Dafond.
Non si rischia, però, ancorando la Pianificazione anziani a ‘Ticino 2020’, di portare alle calende greche il messaggio legato al settore degli anziani, dato che nella riforma dei rapporti tra Cantone e Comuni rimane ancora sul tavolo il grosso discorso della perequazione finanziaria intercomunale? «No – risponde Dafond –, perché ci stiamo adoperando affinché il cantiere ‘Ticino 2020’ sia portato a termine il più velocemente possibile».
Di tutt’altro avviso il capogruppo del Partito socialista in Gran Consiglio e membro della Commissione della Gestione Ivo Durisch, secondo cui «‘Ticino 2020’ è un enorme cantiere aperto che non sappiamo quando terminerà. Ancorarvi la Pianificazione anziani significherebbe non avere nemmeno un orizzonte temporale. Mentre la Pianificazione anziani è necessaria adesso, oltre a essere prevista per legge». Secondo Durisch bisogna far fronte «fin da subito alle necessità delle persone con più di 85 anni che negli ultimi 7 anni sono aumentate del 97%. Non si può aspettare, altrimenti vorrebbe dire effettuare dei tagli perché non si riuscirebbero a soddisfare i bisogni già presenti oggi. Se i Comuni vogliono mettere sul tavolo la questione della ripartizione dei finanziamenti – afferma il deputato socialista –, lo discutano nell’ambito di ‘Ticino 2020’. La Pianificazione anziani non deve venir bloccata per questo, anche perché non siamo davanti a un’esplosione improvvisa dei costi, ma a un aumento graduale». Insomma, per Durisch i due cantieri devono essere portati avanti separatamente.
Rispetto alle preoccupazioni di ripartizione finanziaria esposte da Dafond e alla richiesta presentata, il presidente della Commissione della gestione e deputato del Centro/Ppd Fiorenzo Dadò spiega che la Commissione già nella prossima seduta si occuperà di questi aspetti e ne discuterà, sentendo l’opinione dei vari gruppi che si riuniranno nel corso della settimana.
A titolo personale Dadò osserva che «la Pianificazione anziani è prevista dalla legge e in questo momento, di fronte all’invecchiamento della popolazione, è molto importante dare una risposta il più presto possibile alle esigenze e ai bisogni degli anziani e di tutta la società. I tempi non possono essere allungati. Per questo confido anche nell’impegno di tutti i partiti al fine di trovare una via percorribile per poter andare in Gran Consiglio in modo celere». Oltre alle rimostranze di Dafond, infatti, dopo l’audizione della scorsa settimana in Gestione dei direttori del Dipartimento sanità e socialità, Raffaele De Rosa, e del Dipartimento finanze ed economia, Christian Vitta, alcuni deputati di Lega e Plr hanno sollevato dubbi sull’ammontare della spesa complessiva di 340 milioni prevista, annunciando riflessioni e approfondimenti.