Interrogazione Ps/Verdi al Consiglio di Stato. ‘Il tema assume grandissima rilevanza in vista dei problemi di approvvigionamento energetico’
Un modo per far fronte alle prospettate difficoltà di approvvigionamento energetico è la riduzione dell’inquinamento luminoso. Evitando così di sprecare elettricità. Ne sono convinti i deputati socialisti Fabrizio Garbani Nerini, Simona Buri e Daria Lepori e Matteo Buzzi dei Verdi. I quali tramite un’interrogazione, primo firmatario Garbani Nerini, sollevano il tema dell’eccesso di illuminazione artificiale (pubblica), ponendo un nutrito numero di domande al Consiglio di Stato.
È da mesi, si ricorda nell’atto parlamentare, che si parla "della sempre più probabile e sempre più vicina penuria energetica che investirà la Svizzera nel prossimo futuro". Per di più, rilevano, "in un contesto internazionale appesantito dall’aggressione militare dell’Ucraina, dalle sanzioni economiche imposte alla Russia, dalla sbandierata generale volontà di abbandonare rapidamente le forniture di combustibili fossili provenienti da quel paese, dalle contromosse adottate da Gazprom (improvvisi tagli all’erogazione di gas naturale a mo’ di ricatto), dal crescente prezzo dei vettori energetici, energia elettrica compresa". La Confederazione ha intanto varato un piano di sostegno alle aziende produttrici di energia elettrica. Altre misure sono all’orizzonte. "Nell’attesa, una parte della soluzione, probabilmente la più semplice e facile e sicuramente la meno esosa e onerosa, passa dalla riduzione dei consumi e, soprattutto, dall’eliminazione degli sprechi": in quest’ottica, sottolineano Garbani Nerini e colleghi, "anche la riduzione dell’inquinamento luminoso assume una grandissima rilevanza".
Contrasto all’inquinamento luminoso, il cui primo scopo "è la protezione della salute, della fauna e della flora da effetti dannosi e molesti, ma che di riflesso permette anche di contenere i consumi elettrici inutili". La lotta all’inquinamento luminoso, proseguono i quattro granconsiglieri, "è ufficializzata, istituzionalizzata, oramai da decenni, dalla promulgazione delle leggi sulla protezione dell’ambiente: quella federale del 1983 e quella cantonale di applicazione del 2004". Leggi che statuiscono "l’intervento, anche preventivo, di Cantone e Comuni con un ruolo attivo di vario genere, tra cui vegliare al fine di ‘prevenire gli effetti dannosi e molesti sull’ambiente e di adottare misure di limitazione di siffatti effetti alla fonte’".
Nel giugno dello scorso anno, si rammenta ancora nell’interrogazione, l’Ufficio federale dell’ambiente ha pubblicato un "corposo" rapporto contenente una serie di informazioni utili per le autorità competenti in materia di prevenzione e lotta all’inquinamento luminoso. Un documento, evidenzia l’atto parlamentare, "della massima importanza che, con i tempi che corrono, avrebbe dovuto smuovere e risollevare all’istante assopiti interessi e motivazioni nelle autorità competenti in materia, soprattutto comunali". E invece... "Una nostra recentissima ricerca fattuale nei siti ufficiali dei cento e poco più comuni ticinesi ha però purtroppo fornito risultati a dir poco desolanti: nemmeno un quinto delle istituzioni più vicine al cittadino ha promulgato normative specifiche in merito all’inquinamento luminoso (5 con un Regolamento approvato dai relativi legislativi e, successivamente, dalla competente autorità cantonale; 14 con un’ordinanza municipale)". Dunque, constatano Garbani Nerini e colleghi, "un pugno di virtuosi in un deserto normativo, a fronte di un’emergenza ambientale ed energetica sempre più pesanti e pressanti". Secondo i firmatari dell’interrogazione, "anche il Cantone, su questo fronte, non è sembrato particolarmente attivo, denotando una ridotta forza propulsiva: esemplare, a tal proposito, è la mancata diffusione e promozione del Regolamento cantonale sull’inquinamento luminoso".
I quattro deputati chiedono fra l’altro al Consiglio di Stato se non ritenga che sia tempo di promuovere "una forte campagna di sensibilizzazione" sul tema dell’inquinamento luminoso all’indirizzo dei Comuni e "a quanto potrebbe ammontare (in kWh) il risparmio energetico annuo se tutti i principali attori istituzionali, Cantone e Comuni, assumessero comportamenti virtuosi" in materia di lotta all’inquinamento luminoso. Inoltre: come valuta il governo "il problema dei grandi piazzali (parcheggi pubblici o privati, aziendali) e delle fermate dei servizi pubblici spesso illuminati a giorno durante tutta la notte in totale assenza di movimenti di veicoli e persone?".