Il Consiglio di Stato risponde alla mozione del 2019 di Bruno Storni. ‘Le misure attuate a livello internazionale vengono adottate anche in Ticino’
"La diffusione della zanzara tigre come ogni specie alloctona invasiva è inarrestabile e le misure attuate al momento a livello internazionale sono le stesse adottate anche sul suolo ticinese". È quanto afferma il Consiglio di Stato rispondendo a una mozione inoltrata nel gennaio 2019 dall’allora deputato al parlamento cantonale Bruno Storni (Ps). Mozione ripresa dal collega di partito e capogruppo socialista in Gran Consiglio Ivo Durisch.
Il governo ritiene necessario mantenere la responsabilità operativa degli enti locali negli interventi di contenimento della zanzara tigre. Motivo? "Solo i municipi sono in grado di valutare le situazioni contingenti locali e la loro evoluzione nel tempo, nonché di definire le priorità di intervento, quartiere per quartiere". Il Cantone, prosegue il Consiglio di Stato, continuerà ad assicurare supporto a livello scientifico e operativo. Inoltre, il sistema attuale ha il vantaggio "di avere una sorveglianza coordinata, unitaria e capillare". Il Cantone non sarebbe in grado di assumere in modo efficiente ed economico il compito di decidere gli interventi da compiere su tutto il territorio in ogni potenziale bacino di incubazione. La priorità del Cantone, afferma il governo, è la lotta alla diffusione di malattie infettive, mentre "il contenimento dei disagi arrecati alla popolazione è un compito comunale". Il Consiglio di Stato non ritiene quindi opportuno intervenire maggiormente nell’autonomia operativa dei Comuni.