Ticino

Il turismo è calato nel trimestre primaverile rispetto al 2021

Il motivo è dovuto ai numeri ‘eccezionali’ dello scorso anno. Rispetto ai periodi precedenti, dice l’osservatorio del turismo, i dati sono buoni

La stagione estiva è entrata nel vivo
(Ti-Press)
7 luglio 2022
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"La domanda di turismo in Ticino ha subito un calo nel corso del trimestre primaverile appena passato rispetto alla primavera 2021". È quanto emerge dall’inchiesta dell’osservatorio del turismo O-Tur dell’Usi, che cita i dati forniti dall’Ufficio federale di statistica (Ust). "Tra marzo e maggio, infatti, gli arrivi alberghieri sono stati 294’753, in calo del 16,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Per quanto riguarda il numero di pernottamenti, questi sono stati 662’838, per una variazione del -22,6%". La differenza, fa sapere O-Tur, è da ricercare nell’affluenza dello scorso anno: "Questi dati negativi testimoniano, ancora una volta, l’eccezionalità dei livelli raggiunti nel 2021 come conseguenza della situazione scaturita a causa della pandemia. Tuttavia, se confrontati con la situazione precedente la pandemia, i dati 2022 restituiscono un quadro positivo. Infatti, gli arrivi e i pernottamenti sono risultati più elevati rispetto alle medie 2015-2019 rispettivamente del 7,1% e del 16,4%".

Decisamente diversa la situazione a livello nazionale. Dove le grandi città hanno recuperato rispetto al 2021. L’aumento più significativo, pari al 185%, è stato registrato a Ginevra. Segue a ruota Zurigo (+156,9%) e Basilea (+83,2%). "Si tratta di regioni – sottolinea l’inchiesta – che, a differenza del Ticino, avevano particolarmente sofferto nel 2021".

Si confermano le tendenze generali a livello disgregato. "Il trimestre primaverile ha registrato risultati in calo rispetto al 2021 per tutte le Otr in termini di arrivi e pernottamenti. L’unica eccezione è rappresentata dai dati provvisori degli arrivi di Bellinzona e Alto Ticino, che hanno registrato un +2,9%" spiega O-Tur. "Le flessioni maggiori nel numero di pernottamenti sono state registrate dal Lago Maggiore e Valli (-28.4%) e dal Luganese (-17.4%), seguiti da Mendrisiotto e Basso Ceresio (-11,4%) e Bellinzona e Alto Ticino (-9,3%)".