Ticino

‘Docenti contitolari, via il vincolo d’impiego al 50%’

Iniziativa parlamentare di Nicola Pini (Plr) con Fonio (Ppd), Sirica (Ps) e Aldi (Lega). Obiettivi, miglior conciliabilità lavoro famiglia e più benessere

In favore anche di neo-mamme e neo-papà
(Ti-Press)
23 giugno 2022
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Il vincolo all’impiego al 50% per i docenti contitolari va tolto. A chiederlo è un’iniziativa parlamentare inoltrata al Consiglio di Stato con primo firmatario Nicola Pini (Plr) e sottoscritta anche da Giorgio Fonio (Ppd), Fabrizio Sirica (Ps) e Sabrina Aldi (Lega).

La modifica alla Legge sulla scuola dell’infanzia e sulla scuola elementare che viene chiesta dagli iniziativisti ha l’obiettivo «di permettere ai due docenti anche una diversa distribuzione della percentuale lavorativa". Infatti, laddove oggi c’è scritto che i docenti contitolari lavorano "a metà tempo", si chiede venga scritto "a tempo parziale".

Gli altri obiettivi di questa proposta, si legge nel testo dell’iniziativa, sono "una maggiore autonomia e flessibilità nell’organizzazione del lavoro e delle classi per le Direzioni scolastiche e i Comuni; favorire la permanenza di personale formato all’interno del mondo della scuola, specie in presenza di maggiori varietà e complessità sociali nelle classi ma anche nel corpo docenti; sostegno alla conciliabilità lavoro-famiglia e a un miglior equilibrio tra famiglia e professione". In particolare, "per il rientro nell’insegnamento di neo-mamme (ad esempio a un 20-30-40%), ma anche per alcuni neo-papà che vorrebbero ridurre le proprie ore (60-70-80%) per dedicarsi alla cura dei figli o altre attività private".

L’intento è anche quello di "permettere, dove auspicato, il proseguimento e perfezionamento della propria formazione (a tutto vantaggio della qualità dell’insegnamento), così come lo svolgimento di attività di lavoro che non arrechino pregiudizio alle esigenze di servizio e non siano incompatibili con le attività di istituto".

Infine, c’è anche l’obiettivo dichiarato di portare "in generale più soddisfazione, benessere e qualità di vita per il corpo docenti che – a patto che il servizio scolastico sia garantito – può meglio calibrare la propria percentuale lavorativa".