Il Gran Consiglio sostiene il rapporto di Caprara (Plr) che aggiunge altri 19 milioni al credito quadro. Durisch: ‘Investimenti, come la socialità però’
Strada spianata in Gran Consiglio per lo stanziamento di un credito aggiuntivo di 19 milioni di franchi per aggiornare il credito quadro di 100 milioni per la sistemazione delle pavimentazioni e dei cigli. «Il nostro Cantone deve gestire e mantenere una rete stradale del valore di 4,8 miliardi, e in passato una non corretta manutenzione si è rivelata un pericoloso debito occulto con conseguenze pericolose e un risanamento molto più oneroso», sottolinea il relatore del rapporto commissionale Bixio Caprara (Plr). La posa dell’asfalto fonoassorbente, riprende il deputato liberale radicale, «ha portato a una richiesta di adeguamento del credito, perché in diversi casi è stato richiesto un intervento più ampio a causa di un degrado maggiore del previsto». Da qui il bisogno di aggiungere «15,5 milioni per la pavimentazione e una maggior spesa di 3,5 milioni per i cigli e la conseguente richiesta di adeguamento del credito».
Adesione anche dal Ppd, che con Giovanni Berardi rileva che «questa richiesta in un qualche modo è paragonabile alla voce imprevisti che ogni progetto ha. Sovente le fresature che precedono la posa dell’asfalto fonoassorbente mostrano situazioni in cui si deve mettere mano più profondamente». In più, per Berardi, «oltre al fatto che riteniamo utili e necessari questi crediti, c’è il presupposto che in presenza di lavori ben fatti ora, si risparmierà in futuro sul rifacimento perché il supporto sottostante e i cigli sono realizzati a regola d’arte».
Tutto liscio? Neanche per idea. È il capogruppo del Partito socialista Ivo Durisch, infatti, ad allargare il compasso e annotare come «stiamo votando un superamento di credito del 20%, dovuto certamente al maggior degrado della pavimentazione». Però c’è un però, e si chiama ‘Decreto Morisoli’: «Viene chiesto il pareggio di bilancio entro il 2025 agendo sul contenimento della spesa? Eccoci alla prova dei fatti, ed ecco il primo imprevisto che non rimarrà l’unico». Un ‘imprevisto’ con conseguenze economiche, dal momento che «per le strade si parla di 22 milioni di ammortamenti annui in gestione corrente, stessa cifra dedicata nel 2014 agli assegni di prima infanzia, che invece oggi ammontano a 6,7 milioni: bel contenimento della spesa». L’accusa di Durisch è che «le spese per l’asfalto sono sempre aumentate, nonostante tutte le road map e la manovra di rientro». Per carità, «si tratta di investimenti», riconosce. Che però è «una parola, un programma». Nel senso che, affonda il capogruppo socialista, «lo sono solo perché, secondo le regole contabili, sono inseriti alla voce ‘investimenti’, tutto qui». E quindi: «Gli assegni familiari di complemento non sono un investimento? E gli asili nido? Potrei proseguire a lungo su investimenti necessari e sempre sotto assedio, ancor di più dopo il voto di due settimane fa».
Ma siamo solo all’inizio, perché «in questo post-decreto, non curanti delle finanze cantonali, Plr, Udc e Ppd reclamano a gran voce la propria fetta di popolarità. Il Plr vuole i suoi sgravi ai ricchi e un inutile investimento nella fibra ottica, l’Udc l’abolizione della tassa di collegamento e il mantenimento del 96% del coefficiente cantonale d’imposta, il Ppd abbassare le imposte di circolazione: in tutto sono 112 milioni di franchi annui in meno, bella coerenza per chi ha sbandierato il pareggio di bilancio facendo credere che tutto sarebbe andato bene». Tutto ciò, prima di portare il sostegno socialista al credito aggiuntivo passato con 57 favorevoli, 3 contrari e 12 astenuti.
Nessun problema neanche per l’aumento del limite di anni in cui si può chiedere aiuto per la formazione, portato da 40 a 55 anni. Da verbalizzare, il tentativo della Lega di bloccare tutto. Massimiliano Robbiani, dopo aver firmato l’unico rapporto due settimane fa, ha chiesto infatti il ritorno in commissione a causa del ‘Decreto Morisoli’. Quasi un milione di franchi in più che per i leghisti è diventato troppo. Proposta bocciata dal parlamento, che subito dopo ha approvato il compromesso all’iniziativa parlamentare di Anna Biscossa (Ps).