A farla da padrone sono la cannabis e i suoi derivati, seguiti da cocaina ed eroina. Cresce anche il consumo di medicinali fra giovani e adolescenti
Nonostante la pandemia e il lockdown, il traffico di droga, soprattutto in transito attraverso il Ticino e la Svizzera non si è fermato. Nel nostro Cantone il quadro complessivo che emerge dai dati sui quantitativi di stupefacenti intercettati è in linea con quello rilevato negli scorsi anni ed è analogo al resto della Svizzera. A farla da padrone la cannabis e i suoi derivati: nel 2021 la collaborazione tra la Sezione antidroga della Polizia cantonale (Sad) e i suoi partner, Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (Udsc) e polizie comunali, ha fruttato l’intercettazione di 42,5 kg di hashish, 29,6 chili di marijuana e 774 piante di canapa. Seguono, nella "stupefacente" classifica l’eroina con 21,7 kg sequestrati nel 2021 e la cocaina con 7,2 kg.
Fra le altre sostanze, la Polizia cantonale segnala l’intercettazione di 425,5 grammi di metanfetamina, 124,2 grammi di anfetamina, 474 pezzi di ossicodone, 96,85 grammi e 45,5 pezzi di ecstasy e 43,1 grammi e 87 pezzi di Lsd. Importanti anche i sequestri di denaro provento del narcotraffico, somme che ammontano a circa 178’000 franchi e a 165’000 euro. Le persone denunciate per reati concernenti la Legge federale sugli stupefacenti sono state complessivamente 155, di cui 200 minorenni. Gli arresti hanno raggiunto quota 72. Tredici, infine, le persone morte per overdose. Cresce, inoltre, il mercato di canapa ricca di Thc ricavata spruzzando sui fiori essiccati della canapa light (cbd) soluzioni derivate da polveri, oli o liquidi altamente concentrati a base di cannabinoidi sintetici. Tale "prodotto" può causare gravi intossicazioni e quadri clinici che vanno dall’agitazione psicomotoria fino a conseguenze anche fatali. Preoccupa anche il consumo di medicinali da parte di giovani e adolescenti.
Tutte le antenne della Sad sul territorio (Chiasso, Lugano, Bellinzona e Locarno) sono state impegnate in una costante attività d’indagine frutto di arresti operati al confine o in modo casuale sul territorio. Molte inchieste in questo ambito hanno preso il via da attività investigative preliminari, in particolare il monitoraggio di fenomeni o persone sospette, o in seguito a segnalazioni che sono state poi approfondite.
Sul fronte dello spaccio e del consumo di stupefacenti da parte in particolare di organizzazioni criminali albanesi, la Sad rileva come esse si siano spostate da un commercio esclusivamente di eroina alla gestione anche di grossi quantitativi di cocaina, sostanza che ha una maggior resa nella vendita al dettaglio, il cui mercato rimanente è coperto perlopiù da trafficanti di origini dominicane.
I quantitativi sequestrati, variabili da un anno all’altro, non trovano riscontro in una recrudescenza o diminuzione dell’attività criminosa. Ad esempio, gli stupefacenti sequestrati ai valichi doganali sono perlopiù in transito verso i mercati del Nordeuropa o della vicina Italia. A titolo di esempio la Sad cita un grosso quantitativo di metanfetamina, sostanza di cui non vi sono evidenze di una forte presenza nei mercati illegali del Ticino, rinvenuto grazie a un fermo operato dall’Udsc in occasione di un controllo alla frontiera e diretto in Germania.