La Federazione Ticino e Moesano consolida la sua posizione come terza più importante in Svizzera. A livello nazionale utile più alto della storia
«Le 17 banche Raiffeisen della nostra regione nel 2021 hanno ottenuto risultati positivi, direi quasi eccellenti». Sono le parole con cui Mauro Cavadini, presidente della Federazione Banche Raiffeisen Ticino e Moesano, esordisce nel presentare la panoramica annuale sull’esercizio del Gruppo nella Svizzera italiana. Tra i risultati più significativi si trova la somma di bilancio che ha superato i 18,5 miliardi (in aumento di quasi un miliardo), con cui la Federazione Ticino e Moesano consolida la sua posizione come terza Federazione Raiffeisen più grande e più importante della Svizzera «militando nell’eccellenza», considera Cavadini. Di rilievo anche la crescita a livello di patrimoni gestiti: i depositi della clientela sono aumentati del 6,75% a 13,4 miliardi, mentre il volume dei depositi titoli è cresciuto del 13,93% a 3 miliardi: «La Banca Raiffeisen si sta profilando come competente anche nella gestione di patrimoni, grazie a consulenti adeguatamente formati. Questa crescita attesta il successo della strategia di diversificazione dei proventi che da qualche anno viene portata avanti a livello svizzero e anche regionale», valuta il presidente. Altri due dati positivi messi in risalto sono il numero di collaboratori aumentati di 8 unità e il numero dei soci cresciuti nell’ordine di 2mila rispetto all’anno precedente per un totale di 122mila, ciò che conferma il ragguardevole rapporto nel cantone di un proprietario di Banca Raiffeisen ogni tre abitanti. In parallelo è cresciuto anche il numero di clienti, arrivati a 246mila, tra cui oltre 16’600 clienti aziendali. Nel novero delle cifre negative c’è invece quella degli sportelli, diminuiti di 3; nonostante ciò, rimarca Cavadini, «la Banca Raiffeisen nel cantone è di gran lunga quella che ne possiede il numero maggiore».
Passando in rassegna qualche altro dato, alla voce ‘prestiti’ si registra una crescita dell’1,6% per un totale di 14,6 miliardi. I crediti ipotecari, da sempre il core business della Banca – nel Canton Ticino circa una ipoteca su 4 è finanziata da una Banca Raiffeisen –, hanno conosciuto un ulteriore aumento nell’ultimo esercizio superando i 13,7 miliardi (+2,1%). Per i depositi della clientela c’è stato un incremento di 800 milioni fino a 13,4 miliardi. Evoluzione che ha permesso di migliorare il grado di copertura, portando a fine 2021 il grado di autofinanziamento al 92%. Anche i ricavi di esercizio sono cresciuti in maniera molto importante (+7 milioni) fino a giungere a 223 milioni di franchi. I costi di esercizio seguono il trend nazionale in aumento: nella regione sono cresciuti del 2,9%. Coerentemente è aumentato il costo del personale e dei collaboratori con una massa salariale che supera gli 80 milioni di franchi e una «importante crescita degli investimenti per la formazione del personale». Sale anche l’utile lordo, di circa 3,2 milioni di franchi, attestandosi a 95 milioni: «È un risultato molto lusinghiero se pensiamo al protrarsi della situazione pandemica, all’aumento dei costi di esercizio, al leggero calo di entrate nelle operazioni su interessi, a fronte però di un forte aumento del risultato delle operazioni su commissione e prestazione di servizio e delle operazioni di negoziazione». Infine un dato presentato dal presidente per la prima volta, «ma importante da far notare: il Gruppo Raiffeisen in Ticino paga circa 14 milioni di imposte».
Anche a livello svizzero per il Gruppo Raiffeisen il 2021 è stato un anno «ricco di successi sia dal punto di vista finanziario che strategico», afferma Alina Augello, dallo scorso novembre nuova responsabile Raiffeisen Svizzera, sede Svizzera italiana. Con 1,07 miliardi (+24,2%) è stato toccato l’utile più alto mai raggiunto nella storia del Gruppo bancario. «La strategia lanciata nel 2021 prende piede – rileva Augello –, attraverso il potenziamento delle attività di previdenza e di investimento abbiamo ampliato ulteriormente la base dei proventi e modificato il nostro modello aziendale. Abbiamo anche rafforzato la vicinanza ai nostri clienti grazie al potenziamento dei servizi digitali e alla consulenza in loco». Tornando ai numeri con una breve carrellata, i crediti ipotecari sono cresciuti del 3,2% attestandosi a 196,4 miliardi, con la quota di mercato del 17,6% rimasta stabile; i depositi dei clienti sono aumentati del 5,9% e per la prima volta superano i 200 miliardi di franchi. In generale tutte le voci di ricavo sono aumentate in modo significativo portando a un maggior risultato di esercizio che ammonta a oltre 300 milioni di franchi. Nel 2021 il Gruppo è riuscito ad acquisire all’incirca 53mila nuovi clienti e 28mila nuovi soci. I crediti nei confronti dei clienti sono lievemente diminuiti con una riduzione di 45,4 milioni (-0,5%). La quota di mercato è leggermente aumentata fino al 14%. Le unità di persone sono cresciute di 237 e i costi per il personale segnano un +4,1%.
In prospettiva, per Augello, le priorità rimangono quelle di investire nella vicinanza digitale alla clientela, espandere ulteriormente le attività previdenziali e di investimento, e ancorarsi e differenziarsi come cooperativa responsabile. Quanto alle previsioni per il futuro, «il contesto di mercato rimane impegnativo – dice la responsabile –. La situazione legata alla pandemia è in ripresa ma le tensioni geopolitiche generano incertezza. Tuttavia in generale le prospettive economiche lasciano sperare nella prosecuzione della ripresa nel 2022». La stima di Raiffeisen è di una crescita del Pil in Svizzera attorno al 2,5 per cento. E con «cauto ottimismo» Augello prevede per l’anno in corso un andamento degli affari definito «solido».