Ticino

‘Omicron non è un’influenza: molti più casi, ricoveri e decessi’

Il medico cantonale ha inoltre raccomandato prudenza anche dopo l’uscita dall’isolamento di 5 giorni: case anziani e ospedali possono rifiutare l’accesso

(Ti-Press)
14 gennaio 2022
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Le autorità cantonali hanno organizzato un momento informativo sul tema coronavirus. Relatori: Giorgio Merlani, Medico cantonale, Luca Giudici, Capo dell’Ufficio giuridico della Sezione del lavoro, Dipartimento delle finanze e dell’economia e Sergio Montorfani, Direttore dell’Istituto delle assicurazioni sociali.

‘Omicron non è un’influenza, fare attenzione anche dopo esser guariti’

Merlani: «Siamo quasi al 50% di test positivi sul totale di quelli effettuati. C’è una circolazione del virus nella comunità molto elevata, per cui arriveremo alla primavera con quasi tutta la popolazione che sarà entrata in contatto con il virus».

Riguardo il rapporto fra casi positivi e ricoveri e la relativa comunicazione, il medico cantonale ha dichiarato che seppure questi ultimi siano minori rispetto alle precedenti ondate, tenere conto del numero di contagi permette comunque di fare previsioni sull’andamento ospedaliero dei giorni successivi. Nonostante si sia potenziato il sistema di contact tracing, ci sono ancora dei ritardi sui casi “vecchi”: attualmente è in corso un’attività di recupero finalizzata soprattutto all’invio dei documenti necessari, soprattutto dal punto di vista lavorativo. Il medico cantonale ha ricordato che se si risulta positivi al test, anche se non si riceve ancora la chiamata del contact tracing, è obbligatorio mettersi in isolamento subito: in caso contrario, se si esce di casa, ad esempio, si commette un reato.

Merlani ha raccomandato anche di fare attenzione anche dopo la fine dell’isolamento di 5 giorni, poiché una certa percentuale, intorno al 10-15%, resta positiva, quindi bisogna in ogni caso evitare di incontrare persone fragili: case anziani e ospedali hanno ricevuto direttive di impedire l’accesso a persone guarite da pochi giorni.

Omicron, ha specificato il medico cantonale, non è come l’influenza: la variante durante il picco può infettare il 30% della popolazione a fronte del 5-6% dell’influenza stagionale, dunque il numero di assenti dal lavoro e di ricoverati sarà notevolmente maggiore. L’influenza stagionale non presenta i numeri di ricoveri, terapie intensive e decessi dovuti alla variante Omicron: durante i precedenti cicli di influenza non era necessario, ha ribadito Merlani, rinviare ad esempio gli interventi elettivi, potenziare i letti in terapia intensiva e aumentare il personale a disposizione

‘Sul lavoro ridotto, situazione tranquilla’

Luca Giudici: «In Ticino 35-40 domande giornaliere di lavoro ridotto, la maggior parte dal settore della ristorazione e dell’albergheria, poi centri fitness, garage, organizzatori di eventi. La situazione è abbastanza tranquilla e viene gestita in modo abbastanza veloce dalla Sezione».

Sergio Montorfani ha chiarito subito che le IPG coronavirus non fanno parte delle assicurazioni sociali: sono state create ex novo dalla Confederazione per coprire le perdite dovute ai provvedimenti da essa messi in essere, e da essa sono pagate e gestite, mentre l’esecuzione è affidata a tutte le casse AVS, in quanto operano già in ambiti simili e possono distribuirle rapidamente. Essendo misure straordinarie hanno un termine temporale: attualmente sono prolungate fino a fine 2022.

Da settembre dell’anno scorso, ha precisato Montorfani, sono state negate molte più richieste rispetto a prima poiché la Confederazione ha chiesto di svolgere verifiche più precise sul diritto a percepirle da parte dei richiedenti. Finora agli indipendenti sono stati versati circa 200 milioni di franchi.