Ticino

Aiuto all'Afghanistan, presentata risoluzione al Gran Consiglio

L'atto (primi firmatari Durisch, Crivelli Barella e Merlo) chiede versamenti alla Croce Rossa e che Berna garantisca protezione alle persone minacciate

Il dramma afghano (foto Keystone)
2 settembre 2021
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La situazione di emergenza umanitaria venutasi a creare in Afghanistan in seguito alla presa del potere da parte dei talebani preoccupa anche la politica ticinese e mobilita alcuni partiti. Una proposta di risoluzione generale - con primi firmatari il socialista Ivo Durisch, Claudia Crivelli Barella (Verdi) e Tamara Merlo (Più Donne) - è stata inoltrata stamattina all'Ufficio presidenziale del Gran Consiglio. La risoluzione, sottoposta all'approvazione del parlamento cantonale, è destinata anche al Consiglio federale, al Consiglio di Stato e ai Comuni ticinesi.

Il testo della risoluzione generale chiede che i deputati in Gran Consiglio e il Cantone versino rispettivamente la loro diaria e un contributo urgente di 35mila franchi a favore del Comitato internazionale della Croce Rossa per aiuti umanitari a favore della popolazione in Afghanistan, e che il Gran Consiglio inviti i Comuni del cantone a effettuare analoghi versamenti e a organizzare strutture di accoglienza per i profughi in arrivo dall’Afghanistan, così come già proposto dalle Città di Berna, Zurigo e Ginevra.

La risoluzione chiede inoltre al Gran Consiglio di invitare la Confederazione a mettere in atto misure straordinarie in aiuto alle persone minacciate di persecuzione da parte dei talebani, fra le quali:

  • Organizzazione di corridoi umanitari e di ponti aerei, in collaborazione con organizzazioni già sperimentate sia svizzere che estere, per favorire l’afflusso di persone perseguitate che si trovano nei Paesi confinanti con l’Afganistan. 
  • Permettere la presentazione di domande di asilo anche presso le ambasciate e consolati svizzeri nei Paesi confinanti con l’Afghanistan e nei Paesi di transito come per esempio l’Iran, i Paesi balcanici, la Turchia, la Grecia e l’Italia.
  • Ammissione di domande di asilo anche da parte di persone perseguitate che si presentano alle frontiere svizzere provenienti da Paesi confinanti, in particolare dall’Italia.
  • Sospensione immediata di ogni rimpatrio verso l’Afghanistan.
  • Riesame di tutte le domande di asilo presentate da parte di profughi afghani attualmente detenuti in Svizzera in attesa del rimpatrio forzato.
  • Promuovere e pubblicizzare ampiamente la possibilità per le persone perseguitate di ottenere il visto umanitario presso ambasciate e consolati all’estero oppure presso le sedi dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati (Unhcr).

Firmatari della risoluzione sono: per il Partito socialista Ivo Durisch, Anna Biscossa, Simona Buri, Nicola Corti, Danilo Forini, Fabrizio Garbani-Nerini, Raoul Ghisletta, Gina La Mantia, Carlo Lepori, Daria Lepori, Daniela Pugno Ghirlanda, Laura Riget e Fabrizio Sirica; per i Verdi del Ticino Claudia Crivelli Barella, Marco Noi, Samantha Bourgoin, Cristina Gardenghi, Nicola Schoenenberger; per Più Donne Tamara Merlo e Maura Mossi Nembrini; per il Plr Matteo Quadranti.