Sgravi fiscali per i redditi alti? Durisch (Ps):'I facoltosi non sono diminuiti, sono più che raddoppiati'. Agustoni (Ppd): 'Il ceto medio potrebbe pagare di più'
Il preludio di un autunno ticinese politicamente caldo sono le reazioni raccolte dalla 'Regione' alla proposta del Partito liberale radicale, presentata in mattinata, di alleggerire fiscalmente i redditi alti per evitare l'esodo di persone facoltose e per attirarne in Ticino di nuove. Duro il giudizio di Ivo Durisch: «L’iniziativa del Plr è semplicemente ingiusta, ingiustificata e inopportuna». Per il capogruppo del Ps in Gran Consiglio, «è ingiusta perché è uno schiaffo a tutte quelle famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese e in Ticino sono sempre di più: basti pensare che le persone in assistenza negli ultimi dieci anni sono aumentate del 50%. Ingiusta perché durante la pandemia le disuguaglianze sono aumentate ulteriormente. La fascia di popolazione più fragile si è impoverita, mentre è aumentata la concentrazione della ricchezza. E ora si propone un regalo del 20% a chi economicamente ha sofferto di meno, ossia il 2,7% della popolazione». Secondo Durisch, è un'iniziativa che non si giustificherebbe «perché la paventata fuga di capitali è una favola non comprovata dai fatti. Basti pensare che dal 2000 a oggi i contribuenti con un imponibile superiore a 200'000 franchi sono più che raddoppiati passando dall’1,2 al 2,8%». Ed «è Inopportuna perché le già fragili finanze del Cantone sono uscite dalla crisi pandemica con un disavanzo di 160 milioni. Questa proposta - rincara - va assolutamente contro il principio di un uso parsimonioso delle risorse dello Stato. Da una parte i liberali, sia in Gran Consiglio che in Consiglio di Stato, chiedono sacrifici e dall’altra fanno una proposta finanziariamente insostenibile. Quello di cui il nostro cantone ha bisogno è altro, diventare più attrattivo sì, ma verso le famiglie e verso i giovani!. Se la proposta del Plr verrà approvata dal parlamento, saremo pronti a lanciare il referendum»
Critico anche il capogruppo del Ppd. «L'obiettivo - premette Maurizio Agustoni - di attirare dei buoni contribuenti è in sé ragionevole, anche perché questi ultimi garantiscono una parte rilevante delle entrate cantonali e comunali. Occorre però - aggiunge - definire come compensare la diminuzione del gettito fiscale. Oggi le finanze cantonali sono in deficit e la misura proposta dal Plr costringerebbe probabilmente ad aumentare il moltiplicatore cantonale d'imposta. Avremmo così la situazione paradossale che il ceto medio dovrebbe pagare più imposte per finanziare un (sostanzioso) sgravio al 2,7% più ricco della popolazione. Un effetto perverso del genere potrebbe verificarsi anche nei Comuni, soprattutto quelli con diversi grossi contribuenti. Dal nostro punto di vista sarebbe inaccettabile, e contrario ai più elementari principi di giustizia sociale, uno sgravio fiscale che avesse per conseguenza un aumento della pressione fiscale per il ceto medio o una riduzione della protezione sociale per le fasce più fragili della popolazione, già duramente toccate dalle conseguenze della pandemia. In un momento delicato come questo è infatti fondamentale preservare la coesione sociale».
Osserva la vicecapogruppo della Lega Sabrina Aldi: «Premetto che non abbiamo ancora avuto modo di poterne discutere e dunque di guardare la proposta nel dettaglio. Una misura per essere presa seriamente in considerazione non può prescindere dall’andare a rivedere anche le posizioni dei single, del ceto medio, di tutte quelle fasce che attualmente non beneficiano, secondo noi, di sufficienti aiuti o sgravi in proporzione al loro reddito. C’è infatti una fascia media che paga molto in proporzione al proprio reddito, mentre gli altri due estremi no. Non vorrei che si vada a spremere ulteriormente un ceto già particolarmente colpito dalla situazione del mercato del lavoro, dalla perdita di posti soprattutto nel terziario e dagli effetti, ancora non conosciuti con precisione, della pandemia».
Perentoria Samantha Bourgoin dei Verdi: «Quella del Plr è una proposta, ritengo, indecente. Sgravando i redditi alti si andrà inevitabilmente ad aumentare la pressione fiscale sulle persone fisiche con redditi inferiori: per compensare il minor gettito derivante dagli sgravi per i ceti alti, Cantone e Comuni andranno infatti a recuperare le risorse di cui necessitano - per far fronte alle conseguenze sociali della pandemia e per rilanciare l'economia - altrove e cioè nel ceto medio, non davvero ritoccando le aliquote delle persone giuridiche». Per Bourgoin, «ci sono altre misure per attirare in Ticino persone facoltose o per evitare che lascino il nostro cantone. In primis garantendo servizi che funzionano, diminuendo fra l'altro la burocrazia inutile».
Quella del Plr «è un’ottima proposta e come Udc la sosteniamo - preannuncia Paolo Pamini -, ma è stata plagiata dalla nostra iniziativa parlamentare elaborata interpartitica di tre anni fa, la quale è ancora pendente. Proponevamo - ricorda il deputato democentrista - di scendere all’11% a piccoli passi, cioè togliendo un mezzo per cento all’anno. Questo per evitare di creare scompensi immediati nelle finanze pubbliche e per permettere di promuovere il cantone come un territorio dove per otto anni si continuano a ridurre le imposte».