Ticino

Da oggi prenotazioni del vaccino per gli over 45

Primi appuntamenti a partire dal 18 maggio, con precedenza comunque alle fasce più a rischio

(Keystone)
10 maggio 2021
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Da oggi in Ticino per gli over 45 si apre la possibilità di prenotare la vaccinazione in uno dei cinque centri cantonali (Giubiasco, Lugano, Locarno, Mendrisio e il nuovo centro a Tesserete), primi appuntamenti a partire dal 18 di maggio. L'aggiornamento è stato pubblicato sul sito del Cantone all'indirizzo https://www4.ti.ch/dss/dsp/covid19/vaccinazione/vaccinazione-e-prenotazione/

Raffaele De Rosa: «Abbiamo superato le 150'000 vaccinazioni eseguite, esattamente 156'123: 51'048 persone hanno già ricevuto la seconda dose. la campagna sta procedendo in modo spedito». «Abbiamo scelto di procedere passo per passo per proteggere  la popolazione più vulnerabile. L'adesione è stata molto buona, il 65% nelle persone più anziane o affette da malattie croniche ad alto rischio. Anche fra i 55 e i 64 anni siamo intorno al 50% di adesione, in numeri assoluti vuol dire all'incirca 25'000 persone su un totale di circa 50'000. In considerazione di questo andamento e delle forniture di vaccino previsto per il mese di maggio, con le importanti forniture dei giorni scorsi, possiamo annunciare il passaggio alla fase 8, ovvero la vaccinazione delle persone con più di 45 anni, circa 60'000 persone in Canton Ticino. Questa strategia permette di mantenere in seguenza le varie fasce di età e di rischio. Per quanto riguarda i prossimi passi, la prossima tappa sarà l'apertura alle persone con più di 16 anni nelle prossime settimane.»

Riguardo la priorità negli appuntamenti, ha chiarito Paolo Bianchi, il criterio temporale della prenotazione vale solo all'interno della stessa fascia di vaccinazione: la precedenza è data comunque alle fasce più a rischio, dunque nell'ordine:

  1. over 75, malati cronici ad alto rischio e donne in gravidanza
  2. persone fra 65-74 anni
  3. operatori sanitari
  4. contatti stretti di persone vulnerabili non vaccinate o immunosoppresse
  5. persone fra i 50 e i 64 anni
  6. persone fra i 45 e i 49 anni.

Riguardo ai ritardi nella fissazione degli appuntamenti, è stato ulteriormente ribadito che ciò dipende dai ritardi delle forniture: se Pfizer, utilizzato nel centro di Giubiasco, ha mantenuto una fornitura regolare, settimanale, si sono verificati dei problemi per quanto riguarda la fornitura del vaccino di Moderna, situazione che comunque è in fase di risoluzione. Da diverse settimane, la Confederazione in maniera sempre più pressante chiede di far affidamento sulle dosi in arrivo. Conservare le dosi destinate alle seconde dosi comporterebbe un rallentamento nella strategia cantonale, per cui la scelta del Consiglio di Stato è stata quella dell'accantonamento parziale in due settimane: ciò permette che nel peggiore dei casi, in caso di ritardi a livello internazionale, i ritardi negli appuntamenti sarebbero al massimo di 42 giorni. 

Circolazione del virus inferiore, sui test fai da te comportamento molto responsabile

Giorgio Merlani, medico cantonale: «La circolazione del virus sembra essere inferiore: avevamo preoccupazioni circa il test fai-da-te e il mancato annuncio in caso di positività, ma sembra che le persone abbiano capito come si usano i test, un segnale di maturità. C'è un aspetto anche egoistico nel segnalare un test positivo, legato al fatto di ottenere un documento che certifica la malattia con i conseguenti benefici di evitare la quarantena e per facilitazioni nei viaggi». Il messaggio più positivo, ha sottolineato Merlani, è l'impatto fortemente diminuito in termini di decorsi gravi, ospedalizzazioni e decessi, a partire dalle case anziani: questo è il segnale "in vivo" che la vaccinazione ha effetto.

«Siamo tutti stufi, è vero, di dover fare qualcosa per gli altri. Ma anche pensando a se stessi, basta pensare non solo alla possibilità di evitare un decorso grave, ma anche a quella di usufruire nuovamente di maggiore libertà in seguito alla vaccinazione»

I dubbi da sfatare sul vaccino

Alcuni dubbi da sfatare: «una persona che ha già avuto una o due dosi o ha già avuto il Covid non rischia di avere degli effetti collaterali in più. Quella di ricevere solo una dose è una scelta personale, di ricevere una sola iniezione o, razionalmente, di risparmiare dosi. Se si è avuto il Covid in modo sintomatico è opportuno aspettare 4 settimane dalla guarigione, per dare il tempo al corpo di riprendersi e poter poi dare una risposta adeguata al vaccino: se è stato fatto in modo asintomatico e ci si vaccina, non succede nulla».

Per quanto riguarda i certificati vaccinali, c'è ancora un po' di incertezza, anche a livello europeo: non è al momento possibile dire se il certificato sarà rilasciato anche a chi ha ricevuto solo una dose, dipende anche dagli accordi a livello europeo.

Un accenno alla questione degli anticorpi monoclonali: si tratta di anticorpi prodotti a livello sintetico, somministrabili per infusione, il che aiuta il sistema immunitario a rispondere uccidendo in sostanza il virus. La Svizzera ha comprato una serie di dosi del farmaco e si sta studiando la somministrazione di esso: è sensato pensare di riservare questi famarci per somministrarli alle persone più vulnerabili, in accordo con il medico curante.