La commissione del Nazionale approva un postulato che chiede al Consiglio federale di garantire la copertura internet se la velocità sarà inferiore a 80Mbit/s
Il Consiglio federale dovrebbe presentare una strategia in materia di banda ultra larga, affinché sia anche possibile garantire la copertura Internet in Svizzera nelle località in cui nei prossimi anni l'offerta del mercato non raggiungerà la velocità auspicata di oltre 80Mbit/s. Lo chiede un postulato adottato per 14 voti a 8 dalla Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Consiglio nazionale. Nel corso della riunione, indica una nota odierna dei servizi parlamentari, la commissione si è di nuovo occupata dell'iniziativa del Cantone Ticino "Garantire un'offerta capillare di servizi di banda ultra larga su tutto il territorio" del consigliere nazionale del Ps Bruno Storni - la cui trattazione è stata spostata l'anno scorso fino al 2023 - e preso atto delle informazioni messe a punto dall'Amministrazione ai fini dell'attuazione dell'iniziativa. L'iniziativa del Canton Ticino, depositata in aprile del 2016, chiede il sostegno attivo della Confederazione per l'ampliamento delle reti di telecomunicazione a banda ultra larga nelle regioni con densità di utenti inferiore al limite di redditività economica, tramite finanziamenti diretti (via Npf o Pr) o aumento del livello del servizio universale (Ltc). Considerato che tale servizio è esposto alle dinamiche di mercato che richiedono una minima densità di utenti per garantire la redditività dell'investimento, l'accesso a servizi di banda ultra larga via cavo rimane precluso in molte regioni periferiche del Cantone e della Svizzera, sottolinea il Ticino nel testo. Il Cantone italofono risulterebbe all'ultimo posto a livello svizzero con il 69% di utenze connesse.