Il fotografo ticinese si è aggiudicato uno dei sei premi, quello per la categoria attualità, per il servizio 'Primo ospedale Covid in Svizzera'
Il ticinese Pablo Gianinazzi, che lavora per l'agenzia Ti-Press - partner di Keystone-ATS - si è aggiudicato il premio nella categoria attualità per la serie "Primo ospedale Covid in Svizzera" agli "Swiss Press Photo" 2021. Sei in tutto i fotografi premiati in altrettante categorie. Il nome del fotografo o della fotografa dell'anno verrà rivelato il 28 aprile, indica oggi la Fondation Reinhardt von Graffenried.
Per lo sport, l'onorificenza va ad Alexandra Wey di Zugo, dell'agenzia Keystone-ATS, per gli scatti "silhouettes di cartone in giardino", dedicati alla ripresa del campionato di calcio senza pubblico.
Sempre a proposito di coronavirus, la zurighese Sarah Cap, che vive a Yverdon-les-Bains (VD), è stata premiata nella categoria vita quotidiana, per il lavoro intitolato "Parentesi - Restare a casa" e pubblicato su Le Matin Dimanche.
L'elvetico-brasiliano Dom Smaz, residente a Losanna, ha vinto il premio per la categoria storia svizzera grazie agli scatti per il quotidiano Le Temps su un gruppo che pratica la resistenza passiva in vista dell'occupazione di Palazzo federale a Berna.
La zurighese Karin Hofer si è aggiudicata il premio nella categoria ritratti, grazie a una serie su Christine Hug, diventata donna dopo essere stata uomo per 40 anni. Il lavoro è stato pubblicato dalla NZZ.
Infine, per la categoria estero, il ginevrino Niels Ackermann ha vinto grazie alle foto effettuate all'allora presidente della Confederazione Simonetta Sommaruga in occasione di un viaggio in Ucraina, riprese dal domenicale SonntagsBlick.
La pandemia COVID-19 del 2020 in Svizzera è iniziata il 25 febbraio, quando una persona nel Cantone Ticino è risultata positiva per il virus SARS-CoV-2. Il primo decesso nel paese legato alla COVID-19 è avvenuto il 5 marzo a Losanna, nel canton Vaud. Il 16 marzo 2020 l’Ospedale EOC La Carità è stato
interamente trasformato nel primo ospedale Covid-19 della Svizzera, ospitando 30 letti di Cure Intense, 180 letti di Cure Generali e passando da turni di 8 ore a 13 ore. Durante le riprese fotografiche di questo reportage i casi confermati Covid-19 nella Svizzera Italiana sono 2300 mentre i decessi 141, il picco non è stato ancora raggiunto.
Il fotografo dell'Agenzia fotogiornalistica Ti-Press Pablo Gianinazzi affianca e documenta il lavoro instancabile del personale sanitario e la lotta dei pazienti degenti fotografando durante le settimane del picco della curva pandemica di Covid-19 nella Svizzera Italiana. Sono questi i momenti decisivi di una lotta che è tuttora in corso a livello regionale, nazionale e internazionale. Particolare attenzione viene data al valore umano e all’impegno del giovane personale medico presente.
I soffi meccanici dei ventilatori che con ostinata indifferenza respirano alternandosi l’un l’altro tengono in vita persone rese apparentemente impotenti e senza volontà da un virus che li ha raggiunti silente. Questa la prima immagine che razionalmente sciocca chi come me, fotoreporter sensibile ai temi sociali, si trova per la prima volta nei reparti di Cure Intense, dove più persone seminude, intubate e da più giorni spente senza coscienza vengono pronate sul dorso per agevolare la respirazione. Orine e pulizia sono il contorno di un’equipe medica preparata e organizzata. Il sorriso nei loro occhi mostra tutta l’umanità nascosta nei giorni di battaglia da una mascherina.