Ticino

‘Le disparità di genere stanno aumentando’

La denuncia del Gruppo donne dell'Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa. L'8 marzo? ‘La festa la lasciamo a voi. Le lotte le portiamo avanti noi’

(archivio Ti-Press)
4 marzo 2021
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“Le disparità tra donne e uomini, non solo persistono, ma aumentano”, afferma il Gruppo donne dell'Unione sindacale svizzera Ticino e Moesa. “Salari, previdenza vecchiaia, violenza, sessismo, occupazione, sono territori spesso ostili per le donne”. Il gruppo denuncia il fatto che le donne, durante la pandemia, stanno pagando un prezzo più alto: “Quando gli ammortizzatori sociali e gli aiuti d’urgenza per tamponare la crisi saranno finiti, ci ritroveremo a fare i conti con le macerie. Già ora sono tangibili i segni dell’ampliamento delle disparità”. 

Citando l'Ufficio federale di statistica il gruppo ricorda che “le donne ora guadagnano mediamente il 19% in meno rispetto agli uomini. Tra il 2014 e il 2018 il divario tra uomini e donne è aumentato ed è in particolare cresciuta la parte chiaramente discriminatoria. Mentre nel 2016 le donne guadagnavano in media il 18,3% in meno degli uomini, nel 2018 tale percentuale è salita a 19%”.

“Queste disparità si ripercuotono inevitabilmente anche al momento del pensionamento. Pensionamento che in base al progetto di Riforma Avs 21, per le donne sarà un altro rospo da ingoiare. E non intendono farlo! Non solo le disparità salariali pesano nella vita attiva delle donne, ma si ripercuotono drammaticamente anche al momento del pensionamento. Senza contare l’impatto del tempo parziale sulle rendite”, si legge nel comunicato. 

L’opposizione al progetto di Avs 21 si è concretizzata con una petizione che nel giro di una settimana ha raccolto oltre 300 mila adesioni. “Con l’aumento dei prezzi e il continuo innalzamento dei premi di cassa malati, la rendita Avs non permette più a molti pensionati e a molte pensionate di vivere una vecchiaia dignitosa senza correre il rischio di cadere nella povertà”. Il gruppo afferma che in Svizzera le donne svolgono due terzi del lavoro non retribuito e che le loro pensioni sono di oltre il 30% più basse rispetto a quelle degli uomini.

“I movimenti femministi e sindacali non ci stanno e l’8 marzo, giornata internazionale della donna, lo ribadiranno in modo chiaro: un'inversione di rotta è urgente e fondamentale”, dice il gruppo che lancia lo slogan: “La festa” la lasciamo a voi. Le lotte le portiamo avanti noi.