Ticino

Treni fermi al confine, ‘una decisione grave’

La Cgil Frontalieri critica il provvedimento in vigore dal 10 dicembre. ‘I nostri lavoratori saranno messi a dura prova’

9 dicembre 2020
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“Grave la decisione delle Ferrovie Federali Svizzere di bloccare i treni transnazionali da e per la Svizzera a partire da giovedì 10 dicembre per un tempo non meglio precisato”. Con toni duri, una nota della Cgil Frontalieri critica il provvedimento che riguarda tanto il traffico a lunga percorrenza quanto il servizio Tilo.

“Sulla base di quanto comunicato dalle ferrovie svizzere, rappresenterebbe la risposta alle misure di sicurezza previste in Italia dal Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, provvedimenti che le Ffs ritengono di non poter soddisfare”, dice la Cgil sottolineando che la misura “metterà a dura prova le condizioni di migliaia tra i nostri lavoratori frontalieri che quotidianamente ne fanno uso”.

“La sorprendente decisione getterà da domani nell'incertezza oltre 5000 dei 70'000 lavoratori frontalieri del Ticino che, nella migliore delle ipotesi, finiranno per adottare l'alternativa del mezzo privato, quando possibile, caricando ulteriormente le reti viarie di collegamento già di norma congestionate con buona pace dei tempi di percorrenza e dell'ambiente”, prosegue la nota.

“Un provvedimento che oltre a evidenziare ancora una volta, come denunciamo dall'inizio del contagio, l'assenza di una sia pur minimo coordinamento interregionale, se possibile, aggiunge ulteriore perplessità nella gestione della pandemia da parte dei Cantoni di confine che, pur in presenza di un tasso di contagio tra i più alti al mondo (come ha ricordato in novembre l'Oms), per ragioni squisitamente economiche, hanno adottato provvedimenti troppo blandi a giudizio unanime e ora, al contrario, dichiarano di non poter garantire provvedimenti minimi come la misura della temperatura corporea e il distanziamento sociale sui treni. Urge un intervento presso i Governi Cantonali delle Istituzioni nazionali e regionali italiane nel quadro di una leale collaborazione, al fine di ripristinare i collegamenti ferroviari per migliaia di lavoratrici e lavoratori che, utile ricordarlo, contribuiscono in maniera determinante al sistema economico elvetico nei Cantoni di confine”, conclude la nota.

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