Ticino

Covid, il Gran Consiglio dibatte. Priorità? Ognun per sé

La discussione su come il governo ha gestito la pandemia conferma l'ordine sparso in cui viaggiano i partiti. E la voglia di essere ascoltati dal Consiglio di Stato

Ti-Press
23 novembre 2020
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«Il governo è coeso e abbiamo un'unità di intenti. Rimarrà deluso chi vorrebbe seminare il germe della discordia». Mette subito in chiaro le cose il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi all'inizio del dibattito in Gran Consiglio, riunito a Mendrisio, su come l'esecutivo ha gestito la pandemia. «Abbiamo fatto errori? Sì, non potevamo avere la presunzione di non commetterne. Ma la nostra azione è stata coerente e trasparente, anche quando abbiamo commesso qualche errore. A livello socio economico stiamo reggendo, la disoccupazione per ora non è esplosa, il numero di chi ha chiesto aiuti sociali è stabile e i fallimenti nel 2020 sono meno rispetto al 2019» spiega Gobbi, invitando il parlamento alla «onestà intellettuale di rinunciare ad azioni demagogiche». Appello formulato anche dal direttore del Dipartimento sanità e socialità Raffaele De Rosa, il quale aggiunge che è importante «il giusto equilibrio tra libertà e misure di contenimento del virus, per tutelare il sistema sanitario sia dedicato al Covid sia ordinario».

Gianella (Plr): ‘Chiediamo responsabilità ai cittadini? Diamo il buon esempio’

E il dibattito è stato civile e propositivo, come auspicato dal governo. Ma fermo. La prima a mettere i puntini sulle i è stata la capogruppo del Plr Alessandra Gianella: «La scienza con le sue scoperte ci aiuta a conoscere la realtà, ma è sbagliato delegare alla sola task-force scientifica la scelta di cosa fare di questa realtà: la politica, in questa seconda fase, non è rimasta in un angolo a guardare». Perché per Gianella «spegnere la società non è la risposta, e potrebbe fare molti più danni nel lungo periodo. Il nostro partito è convinto che chiudere tutto non è la soluzione, come non lo è rischiare di lasciare macerie alle future generazioni. Bisogna dare una visione liberale della società, e il centro delle nostre attenzioni deve essere rivolto al futuro: non dobbiamo accontentare gli appetiti di tutti, un parlamento non può convertirsi in un bazar di atti parlamentari e di pretese». Detto questo, «cultura, sport ed economia devono continuare ad andare avanti, perché il benessere non è solo la salute fisica. Dobbiamo lottare per una società che rimanga aperta, lasciando ossigeno ad attività culturali e sportive e a chi produce ricchezza. Ma serve un orientamento chiaro e coerente per rassicurare una popolazione stanca». Perché «quando chiediamo ai cittadini responsabilità e unità, ricordiamoci che l'esempio potrebbe venire da questo parlamento».

Bignasca (Lega): ‘Serve una simmetria di sacrifici’

Per il leghista Boris Bignasca «questo è il momento della simmetria dei sacrifici: è assurdo che vengano chiesti sacrifici alla popolazione e l'Amministrazione non ne faccia, siamo tutti sulla stessa barca e abbiamo tutti la stessa cinghia». Insomma, rimanendo in mare, «il governo non può restare comodo a battere il tamburo sulla trireme mentre l'economia soffre, voga e annaspa. Sono stati persi circa cinquemila posti di lavoro, quasi tutti di residenti: non possiamo andare avanti a regalare posti di lavoro oltreconfine, il Consiglio di Stato ha fatto troppo poco e servono misure forti per chi risiede in Ticino».

Agustoni (Ppd): ‘No a nuove tasse e sì alla rete di protezione sociale’. E su alcuni medici...

Il capogruppo del Ppd Maurizio Agustoni, sulle modalità comunicative, afferma che «talvolta si ha avuto l'impressione che le autorità sanitarie facciano fatica ad accettare che la popolazione sia per larga parte composta da adulti raziocinanti. Durante la prima ondata si è avuta una serie di giravolte sulle mascherine, nella seconda ondata siamo stati informati che nei dieci giorni successivi sarebbero finiti i posti in terapia intensiva». Non va bene per Agustoni, perché «la popolazione ha il diritto di sapere, non di essere imbonita o terrorizzata a seconda della bisogna. Se i cittadini hanno l'impressione di essere trattati da adulti, saranno più inclini a rispettare le indicazioni delle autorità». L'auspicio del Ppd è che «dopo la decisione del Dss di sostenere con una prestazione ponte chi è stato particolarmente colpito dalle conseguenze della pandemia, si agisca anche su affitti commerciali e su certe categorie di indipendenti. Senza aumento delle imposte, e mantenendo intatta la rete di protezione sociale».

Durisch (Ps): ‘Combattere le disuguaglianze, la pandemia colpisce i più fragili’

Per il Partito socialista, il capogruppo Ivo Durisch volge lo sguardo al Preventivo 2021: «Non leggiamo nessuna misura volta a contrastare gli effetti economici e sociali della crisi. Questa pandemia sta colpendo gli elementi piu precari e fragili della società, per non parlare delle attività culturali, sostenendo i lavoratori indipendenti attivi in questo ambito, e sportive. L'autorità cantonale ha l'obbligo di monitorare la situazione con misure finanziarie a sostegno della società tutta». E se la prende con il ‘Black friday’ con sconti straordinari di venerdì prossimo: «È fuori luogo, tutti gli ambienti scientifici dicono che i negozi pieni di persone sono un vettore di propagazione del virus». Le disuguaglianze «devono essere affrontate e combattute, perché mai come adesso libertà fa rima con solidarietà. Occorre un forte intervento dello Stato a favore del settore ospedaliero e sociosanitario».

Morisoli (Udc): ‘L'economia non è un mostro rapace, è lavoro delle persone’

Sergio Morisoli, capogruppo dell'Udc, lancia l'affondo: «Purtroppo per molti i discorsi tra aperture e lockdown sono uno scontro tra economia e salute, per gli estremisti tra capitalismo e diritti umani: è una visione miope». E si chiede, va da sé retoricamente, se «è possibile non si capisca che l'economia non sia un mostro rapace ma un'infinità di persone che devono lavorare per vivere, produrre, scambiarsi cose e produrre soldi da trasferire, persino attraverso lo Stato, a chi ne ha necessità. Pensiamo alle aziende che perdono comande e parti di mercato. Salute ed economia, piaccia o no sono facce della stessa medaglia. O si tengono unite attraverso la politica o si cade nella tirannia dei tecnocrati».

I Verdi, con Samantha Bourgoin, deplorano il rischio che «chi governa si limiti, senza offesa, a dirci come lavarci le mani e proteggerci». Tamara Merlo, per Più Donne, avverte che «se si lasceranno indietro le donne si verrà meno alla promessa di non lasciare indietro nessuno». I comunisti, con Massimiliano Ay, chiedono «più sostegno al settore sociosanitario» e sostengono la richiesta Udc formulata la governo «di regolare meglio il concetto di stato di necessità».

Durante il dibattito libero, la deputata di Più Donne Maristella Patuzzi ha annunciato le proprie dimissioni dal Gran Consiglio: «La pandemia ha duramente colpito noi musicisti. Ingaggi saltati, tanta frustrazione e tanti giovani si sono trovati con la carriera bloccata. Mi concentrerò sul mio lavoro».