Il deputato leghista propone fra l'altro di abolire il diploma cantonale di esercente. Sul progetto di legge la commissione interpella enti e associazioni
Abolire il diploma cantonale di esercente, oggi requisito principale per ottenere l’autorizzazione alla gerenza? Assegnare ai Comuni la competenza di rilasciare e di ritirare la patente? Queste e altre le proposte del progetto di revisione totale della Lear, la Legge ticinese sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione, elaborato da Andrea Censi, progetto che la commissione granconsiliare ‘Costituzione e leggi’, di cui il deputato leghista fa parte, ha posto di recente in consultazione, sottoponendolo ai Comuni, agli enti regionali per lo sviluppo, alle associazioni di categoria (Gastro e HotellerieSuisse), a Turismo Ticino e ai sindacati.
«La procedura di consultazione – spiega Censi alla ‘Regione’ – dura un mese. Ovviamente abbiamo trasmesso il testo, per una sua presa di posizione, anche al Consiglio di Stato, del quale da un paio d’anni è pendente in parlamento il messaggio in cui suggerisce alcuni correttivi da apportare alla Lear vigente». Ed è anche alla luce delle modifiche («non sostanziali») prospettate dal messaggio governativo «che sono giunto alla conclusione che in Ticino il settore dei ristoranti e dei bar necessita di una nuova legge, una nuova Lear, visto che quella attuale è, secondo me, fonte di inutile burocrazia e di costi non indifferenti, che chi ambisce alla conduzione di un esercizio deve sostenere per i corsi finalizzati al conseguimento del diploma e dunque dell’autorizzazione concessa dal Cantone. Basandomi soprattutto sulla normativa grigionese – continua il deputato –, ho redatto un disegno di legge, che come commissione abbiamo messo in consultazione la scorsa settimana».
Il quale consta di ventuno articoli, trentotto in meno della Lear attuale. E che, come scritto, attribuisce ai Comuni il compito di rilasciare (e ritirare) la patente, obbligatoria per “la vendita di vivande e bevande da consumarsi sul posto” o da asporto (niente alcol “ai giovani al di sotto dei 18 anni”). La patente, afferma ancora il progetto di nuova Lear, “si riferisce a un determinato esercizio”: la persona alla quale viene rilasciata “è responsabile per l’esercizio” e “offre la garanzia” di una gestione “incensurabile e irreprensibile”. La patente non viene accordata a chi, per esempio, negli “ultimi cinque anni ha violato ripetutamente o in modo grave prescrizioni della legislazione cantonale o comunale in materia di esercizi pubblici”, così come “della legislazione federale o cantonale sulle derrate alimentari”, oppure a chi “ha una comprovata fragilità finanziaria attestata dall’Ufficio esecuzioni e fallimenti”. Pertanto, per poter gestire un esercizio, “la persona deve allegare alla sua domanda” l’estratto del casellario giudiziale e “l’estratto cantonale esecuzione e fallimenti”. La patente “può essere ritirata” fra l’altro “per ripetuto mancato rispetto delle norme igieniche o della legislazione federale o cantonale sulle derrate alimentari” oppure “per ripetute violazioni in materia di diritto del lavoro o per questioni di natura assicurativo-sociale”.
La nuova Lear confezionata da Censi non menziona il diploma cantonale di esercente. Che è invece contemplato dalla normativa in vigore e che, indica quest'ultima, “attesta che una persona possiede le conoscenze professionali necessarie per condurre un esercizio”... «Nei Grigioni, a Zurigo e in altri cantoni dove questo titolo non c’è – rileva il granconsigliere – la qualità della ristorazione non è inferiore a quella ticinese. Lo scopo della riforma legislativa è di migliorare la nostra qualità, ma anche di contrastare un mercato illegale di prestanomi che oggi gravita attorno al mondo della gerenza». Sulla stessa lunghezza d’onda di Censi sono i tre esercenti che hanno lanciato in ottobre una petizione. “Una delle più grandi limitazioni della Lear” attuale "è la figura del gerente: il Canton Ticino - scrivono - è il più restrittivo a livello svizzero e uno dei pochi cantoni a prevedere degli esami cantonali per la gerenza di un locale pubblico”. Riprende il deputato: «Ritengo inoltre che i Comuni, ai quali suggerisco di demandare il compito di rilasciare e ritirare la patente, ovvero l’autorizzazione ad aprire un bar o un ristorante, conoscano meglio del Cantone esigenze e dinamiche del loro territorio. In ogni caso la mia è al momento solo una proposta di nuova legge». Il cui futuro dipenderà dall’esito della consultazione e della discussione in commissione.