Il governo ha abbassato il limite per gli assembramenti a 15 persone, come da disposizioni federali. Facilitato il telelavoro nell'amministrazione
Sono bastati pochi adattamenti al Ticino per allineare le misure anti-pandemia a quanto deciso ieri dalla Confederazione. Questo perché una buona parte dei provvedimenti varati dal Consiglio federale domenica era già stata deliberata venerdì dal Consiglio di Stato ticinese. Unico cambiamento sostanziale: l'introduzione nelle disposizioni cantonali del limite di 15 persone per gli assembramenti spontanei in luogo pubblico, invece dei 30 precedentemente permessi.
Il Consiglio di Stato – si legge in una nota stampa – "ha inoltre stabilito che, a partire da domani, il personale dell’Amministrazione cantonale dovrà indossare la mascherina ogni volta che lascerà la propria postazione di lavoro. La protezione individuale sarà obbligatoria in particolare durante le riunioni di lavoro, negli spazi comuni, nei contatti con il pubblico dove non esistono separazioni in plexiglas, e per tutte le attività lavorative all’esterno in cui non è possibile mantenere la distanza personale".
Raccogliendo l'invito di Berna, l'esecutivo ticinese ha pure deciso di "favorire da subito l’accesso al telelavoro per le collaboratrici e i collaboratori dell’Amministrazione cantonale". Le misure – che prevedono la possibilità di lavorare da casa per un massimo settimanale di due giornate e mezza oppure, compatibilmente con le esigenze di servizio, autorizzare in modo alternato il telelavoro per una durata settimanale (una settimana di telelavoro e una settimana intera di presenza in ufficio) – entreranno in vigore da domani.