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Cinema, 'Mancheranno gli incassi di Natale e sarà un purgatorio'

Roberto Pomari, direttore del Palacinema: 'Le sale facevano un terzo degli incassi con i cinepanettoni. Da mettere in conto chiusure e ridimensionamenti'

Roberto Pomari (Ti-Press)
18 ottobre 2020
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«Sarà un purgatorio. Ora la questione è riuscire a salvare le sale cinematografiche». Non si illude Roberto Pomari, direttore del Palacinema di Locarno e presidente del Film festival dei Diritti umani sulle difficoltà che attendono i cinema di casa nostra nell'epoca Covid-19. «Ci si avvia verso chiusure e ridimensionamenti», precisa. 

A pesare non sono tanto le misure che scatteranno da questa mezzanotte («Se le mascherine aumentano la sicurezza, ben vengano»), ma quanto più le notizie che giungono dall'intera filiera cinematografica, ferma. «Nel resto del mondo i segnali sono inquietanti: con grandi catene chiuse a tempo indeterminato».

Ricerca delle nicchie

Che fare? «Il modello economico attuale si basa, anche da noi, sull'uscita dei 'block buster' – rileva Pomari –. Venendo a mancare questi grandi film, e con la diminuzione del pubblico già in atto prima della pandemia, le difficoltà sono quasi inevitabili». Una ricetta per mitigare le conseguenze «potrebbe essere quella di puntare sulle nicchie, che hanno un pubblico maggiormente motivato». Un'esperienza, assicura il nostro interlocutore, che si è dimostrata positiva con il Film festival dei Diritti umani in corso in questi giorni (e che – per quanto riguarda la sicurezza – ha di fatto anticipato l'obbligo delle mascherine). 

Ciò non toglie, ribadisce Pomari, che «la sopravvivenza delle sale è a rischio. Nonostante le misure di sicurezza, l'attuale situazione relativa al coronavirus non invoglia certo le persone a uscire. Le nuove misure prese dal Consiglio federale potrebbero rendere il pubblico ancora più restio». Il vero problema non è però ancora passato: «Mancano film in uscita e di solito sotto Natale si realizza un terzo del fatturato annuale...». A questo va aggiunta la concorrenza dello streaming, con le piattaforme internazionali che «stanno facendo man bassa di produzioni per cercare di mantenere un'offerta attrattiva».

In primavera la Confederazione era intervenuta per aiutare i cinema, stanziando aiuti; «Se la situazione dovesse perdurare, è quasi certo che Berna varerà un ulteriore pacchetto. Tuttavia temo che chiusure e ridimensionamenti, anche in Ticino, siano da mettere in conto». Con conseguenze imprevedibili. «Anche per il Film Festival di Locarno, che ha bisogno di sale».

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