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Violenza domestica di nuovo in crescita dopo il lockdown

Chiara Orelli Vassere: la diminuzione dei casi durante il confinamento si spiega, fra l'altro, con ‘una maggiore attenzione verso un pericolo esterno’

Il 25 novembre sarà la Giornata per l'eliminazione della violenza contro le donne (Ti-Press)
19 ottobre 2020
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La violenza domestica è aumentata dopo la ‘tregua’ registrata durante il lockdown. Le segnalazioni alla polizia hanno infatti nuovamente raggiunto il livello del 2019. Segnalazioni che tuttavia «malgrado la loro importanza numerica fotografano una porzione relativamente ridotta del fenomeno», spiega a ‘laRegione’ Chiara Orelli Vassere, coordinatrice istituzionale in ambito di violenza domestica presso la Divisione della giustizia del Dipartimento delle istituzioni (Di). Per cercare di migliorare in quest’ambito il Cantone da un lato promuove e incoraggia le iniziative che mirano a sensibilizzare l’opinione pubblica e la popolazione e dall’altro sta, in particolare, allestendo un piano d’azione che sarà presumibilmente sottoposto al Consiglio di Stato «nella prima parte del 2021».

È noto che durante il ‘confinamento’ a casa imposto dalle autorità per rallentare la diffusione del coronavirus non vi è stata un impennata di casi di violenza domestica, come inizialmente temuto. E questo si spiega «con diversi fattori, come l’attenzione maggiore verso un pericolo esterno e un temporaneo consolidamento della relazione familiare», sottolinea Orelli Vassere. Tuttavia, «in seguito la casistica è di nuovo aumentata, secondo una tendenza già attestata l’anno precedente». In ogni caso le statistiche si basano «sostanzialmente sugli interventi di polizia e sui dati ricavabili dall’aiuto alle vittime». Statistiche che «non riflettono la totalità della casistica, ma soltanto un suo segmento: c’è un’ampia zona opaca che si dovrebbe riuscire ad assottigliare il più possibile. Ma si tratta di un’operazione piuttosto complessa».

In vista della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne (che si terrà il 25 novembre) il Cantone intende dunque “promuovere e facilitare l'organizzazione e il coordinamento di eventi promossi da enti esterni, associazioni e privati che condividono gli obiettivi di sensibilizzazione e informazione” di questa ricorrenza, si legge in una nota del Di. È così previsto “l’allestimento di un volantino informativo sulla Giornata e l’apertura di una sezione nel sito istituzionale dedicato alla violenza domestica (www.ti.ch/violenza) in cui saranno segnalate e calendarizzate le iniziative proposte sul territorio cantonale”. Il Cantone promuoverà inoltre direttamente due iniziative: il 24 novembre a Lugano sarà affrontato “il tema dell’insicurezza e del rischio di molestie vissuto dalle donne specie in alcuni luoghi e momenti” e il 25 novembre a Bellinzona verrà analizzato “il rapporto tra la violenza contro le donne e alcuni dei vettori culturali più incisivi”.

Ovviamente questo non basta però per cercare di limitare il fenomeno, anche se «le ricorrenze servono comunque per richiamare l’attenzione», sottolinea Orelli Vassere. Infatti, la Divisione della giustizia sta lavorando a un piano d’azione cantonale, il quale prevede «una serie di misure che riguardano tutti gli aspetti sensibili del tema». L’obiettivo è quello di, ad esempio, «rafforzare la prevenzione e, accanto alla protezione delle vittime, incentivare il lavoro con gli autori delle violenze». È poi prevista «un’azione importante di informazione, di sensibilizzazione e di formazione delle figure professionali coinvolte».

Ma a che punto siamo? «Un piano d’azione prevede innanzitutto una mappatura del fenomeno. E ora siamo in questa fase: stiamo mappando la realtà, chiedendo agli interlocutori pertinenti di far emergere i bisogni, le priorità su questo tema». Infatti, «non vogliamo proporre misure che non abbiano un’aderenza con le necessità reali che esprime il territorio». In ogni caso, secondo Orelli Vassere «siamo a un punto importante di questo lavoro e ci siamo prefissati di proporre un documento organico al Consiglio di Stato nella prima parte del 2021, cosicché possa determinarsi in merito alle misure da adottare e ai mezzi per attuarle».

Insomma, oltre alla sensibilizzazione e all’informazione, presto sapremo come il Cantone intende combattere in modo ancora più incisivo il problema, sempre attuale, della violenza domestica.