Secondo un'interpellanza, la candidatura di Manuela Frequin Taminelli sarebbe stata favorita dallo stesso presidente del Tpc
Tra le altre cose, durante la seduta del prossimo 19 ottobre, il Gran Consiglio sarà chiamato a eleggere un giudice del Tribunale penale cantonale (Tpc). La maggioranza della commissione 'Giustizia e diritti' propone l'avvocata Manuela Frequin Taminelli, preferendola agli altri candidati (il pretore Siro Quadri; Brenno Martignoni Polti, già giudice supplente al Tribunale d'appello; Elettra Orsetta Bernasconi Matti, vicecancelliera al Tpc) tutti ritenuti idonei dalla Commissione di esperti indipendenti. Il rapporto, lo ricordiamo, non è sottoscritto dai deputati popolaridemocratici in quanto con l'eventuale elezione di Frequin Taminelli (area Lega) il Tpc continuerebbe a non avere giudici di area Ppd. Ed è proprio sul nome di Manuela Frequin Taminelli, già giudice straordinaria in seno al Tpc, che l'Mps, con i deputati Matteo Pronzini, Simona Arigoni e Angelica Lepori, ha presentato un'interpellanza dal titolo emblematico: “Dopo il Consiglio di Stato siamo arrivati alla nomina dei giudici del Tribunale penale cantonale da parte di Mauro Ermani?”
“Il Consiglio di Stato - scrive Pronzini - in dispregio della separazione dei poteri, pensò bene di nominare illegalmente l'avvocata Manuela Frequin Taminelli quale giudice del Tribunale penale cantonale. Una mossa talmente azzardata che il Gran Consiglio dovette, obtorto collo, approvare la richiesta dell'Mps di attivare l'alta vigilanza”.
Da una rilettura della documentazione prodotta dall'allora commissione della legislazione sul mandato di alta vigilanza del 6 novembre 2018 “dobbiamo constatare che anche in quell'occasione l'artefice della designazione di un giudice da parte del Consiglio di Stato fu proprio Mauro Ermani”. Pronzini fa poi tutto l'istoriato della vicenda di nomina temporanea di Manuela Frequin Taminelli avvenuta poi il 3 agosto 2018 e decaduta lo scorso anno. Ora c'è la candidatura ordinaria in un momento in cui i fari sono puntati sulla magistratura con il caso dei famosi sms di Mauro Ermani, definito da Pronzini “burattinaio”. A questo punto l'Mps chiede che si faccia “completa chiarezza sulle dinamiche” che avevano “portato alla precedente infausta nomina”, scrive ancora il deputato dell'Mps.
Alla fine le domande al CdS: “Per quali motivi nel 2018 non ha ritenuto necessario ampliare la rosa dei possibili candidati alla carica (illegale) di giudice straordinario anche agli altri giudici seppure non sponsorizzati dal presidente del Tpc?”. “Se alla luce degli avvenimenti di queste settimane concorda che forse ha peccato d'ingenuità a fidarsi ciecamente e acriticamente del presidente del Tic, meglio detto, lasciarsi manovrare da Mauro Ermani?”