Commento

Nomina quinto giudice, Ermani si faccia qualche domanda

Emersi nella vicenda legata ai pp bocciati dal Cdm, i messaggini del presidente del Tribunale penale al pg Pagani sono riecheggiati ieri in Gran Consiglio

20 ottobre 2020
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La Commissione di esperti indipendenti li aveva ritenuti tutti “idonei”, i quattro aspiranti giudici del Tpc, il Tribunale penale cantonale. Ma fosse stato ancora in uso il “particolarmente idoneo”, questa qualifica sarebbe stata verosimilmente attribuita al candidato Siro Quadri, oggi pretore civile e penale, che il Gran Consiglio ha ieri eletto magistrato del citato tribunale. Eloquente del resto il preavviso dei periti: Quadri si è occupato di un numero “considerevole” di procedimenti su temi “anche di rilevante complessità”, le sue decisioni “dimostrano capacità redazionale e struttura logica”. Optando per Quadri, area Ppd, il parlamento ha sconfessato la propria commissione ‘Giustizia e diritti’, che proponeva la nomina dell’avvocata Manuela Frequin Taminelli, area Lega. Lega che lamentava di essere sottorappresentata al Tribunale d’appello, dimenticando di essere già rappresentata al Tpc con il giudice Amos Pagnamenta. Chissà come commenta il voto del plenum del Gran Consiglio il presidente dimissionario del Plr dopo aver parlato al Comitato cantonale di giovedì 15, alludendo forse a certa stampa, di presunti tentativi di delegittimare (anche) la ‘Giustizia e diritti’ alle prese col delicato dossier dei cinque procuratori la cui rielezione è stata preavvisata negativamente dal Consiglio della magistratura.

Ed eccoci al fil rouge tra il caso dei cinque pp e la nomina del quinto giudice del Tpc. Forse il presidente del Tribunale penale Mauro Ermani dovrebbe domandarsi se alcuni suoi messaggi via Whatsapp al procuratore generale Andrea Pagani, altamente inopportuni per l’immagine della magistratura e riecheggiati in parlamento, non abbiano contribuito alla mancata designazione ieri di Frequin Taminelli, la giudice supplente nominata nel 2018 dal governo giudice a tempo pieno per un certo periodo, dato il sovraccarico di lavoro del Tpc, dietro proposta dello stesso Ermani (e colleghi).