Pigioni in controtendenza rispetto al resto della Svizzera, soprattutto a Lugano. Forte incremento delle abitazioni sfitte nel nostro cantone
Gli affitti sono stabili su base mensile in Svizzera, mentre aumentano in Ticino e soprattutto a Lugano: è quanto emerge dai dati relativi a settembre pubblicati da Homegate.ch.
A livello nazionale le pigioni degli appartamenti nuovi o nuovamente affittati - si parla solo di quelli - sono rimasti invariati rispetto ad agosto, ma sono aumentati dello 0,97% in confronto allo stesso mese del 2019, ha indicato oggi il portale di annunci immobiliari. Il relativo indice calcolato da Homegate.ch in collaborazione con la Banca cantonale di Zurigo (ZKB) si è attestato a 114,9 punti.
Il Ticino presenta invece una tendenza diversa: rispetto ad agosto vi è stata una progressione dello 0,58%, mentre su base annua si assiste a una flessione dello 0,19% (indice a 103,6 punti). La città più importante (e unica considerata) del cantone, Lugano, mostra un avanzamento sia mensile che annuo, rispettivamente dello 0,99% e dello 0,22% (indice a 91,6 punti). I Grigioni presentano un cammino non dissimile a quello della regina del Ceresio: +0,20% e +0,59%; Coira non è considerata a sé stante.
Negli ultimi cinque anni la curva dell'evoluzione degli affitti calcolati da Homegate.ch appare sostanzialmente stabile a livello nazionale, mentre scende in Ticino. Si tratta di una nuova fase considerando che nei sei anni precedenti i dati a sud delle Alpi, pur mostrando sbalzi, seguivano lo stesso trend di fondo di quelli svizzeri. Le informazioni su Lugano sono disponibili solo da fine 2015 e illustrano pure una tendenza pluriennale verso il basso. I Grigioni per contro - con dati pure disponibili solo dal 2015 - evidenziano una crescita.
Continua ad aumentare in Svizzera il numero di abitazioni vuote, confermando una tendenza in atto in modo ininterrotto da oltre 10 anni: il primo giugno si contavano 78'832 case e appartamenti non occupati, pari all'1,72% del patrimonio abitativo. In Ticino il dato è assai superiore, vale a dire al 2,71%: il nostro cantone presenta l'incremento annuo più marcato, come già nel 2019, ed è ormai la seconda realtà elvetica più toccata dal problema, a causa del proliferare dello sfitto nel settore della locazione.
A livello nazionale sull'arco di 12 mesi le abitazioni vuote sono aumentate di 3'449 unità, ovvero del 4,6%, informa l'Ufficio federale di statistica (UST) in un comunicato odierno. Anche il tasso è aumentato: l'anno scorso era dell'1,66%.
Gli alloggi in locazione sfitti erano 66'320 (+5,5%), mentre le abitazioni non occupate e destinate alla vendita erano 12'512, numero praticamente stabile (-3 unità). Il maggior aumento è stato registrato degli appartamenti da uno e due locali (rispettivamente +14,5% e +7,0%). Un calo è stato osservato solo per i cinque locali (-0,5%).
Le differenze regionali sono notevoli: Soletta continua ad avere il maggior numero di abitazioni vuote di tutta la Confederazione ed è l'unico cantone a superare la soglia del 3%: fra giugno 2019 e giugno 2020 è passato dal 3,40% al 3,22%. Il Ticino, che l'anno scorso si situava in ottava posizione, schizza al secondo posto, salendo dal 2,29% al 2,71%. Il cantone italofono offre anche il secondo incremento più consistente in termini assoluti (dopo Vaud): più 1'105 unità a 6'639 (+20%). Di queste abitazioni 5'621 erano in affitto (+21%) e 1'018 in vendita (+15%); 703 sono case unifamiliari (+14%); 1238 sono nuove abitazioni (+6,4%).
Tassi molto elevati di sfitto si registrano anche ad Argovia (2,65%), Giura (2,52%) e Turgovia (2,48%). I dati più bassi si osservano a Ginevra (0,49%), Zugo (0,70%) e Zurigo (0,91%). I Grigioni si situano a metà strada (1,40%, in calo da 1,68%), con 2448 abitazioni vuote.
A presentare in termini assoluti il numero più elevato di alloggi sfitti è Berna (10'581, tasso 1,87). Seguono Argovia e Ticino.